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Basta ritocchi e nasi rifatti: la nuova bellezza è essere naturali

ROMA. La nuova bellezza? Essere naturali. Basta ritocchi, nasi rifatti, seni su artificialmente, labbra al botox. Dopo anni di bellezza omologata dal chirurgo estetico ora il trend è essere nature e piacersi come si è. C'entra la crisi economica certamente che ci ridimensiona nelle spese, limitando quelle superflue (l'assegno alla medical spa è tra queste) ma anche, almeno questa è la speranza, un cambiamento di gusti estetici

Segnali si colgono in tutta Europa, dall'Inghilterra all' Italia dove a condurre il festival di Sanremo di maggiorate o labbra a canotto questo anno non c’è traccia. I seni rifatti non vanno più, idem i volti ringiovaniti, stirati, le labbra esagerate e i glutei prominenti. Lo attestano le statistiche appena presentate dalla British association of aesthetic plastic surgeons (Baaps) che segnalano, per l’ultimo anno, un crollo complessivo del ricorso al bisturi del 9%. Donne e uomini che l’hanno fatto si pentono e la sobrietà prende il posto della sfrontatezza, complice la crisi che attraversa i paesi dell’Unione. Mentre si allunga l’elenco delle celebrites che fanno outing rammaricandosi per i ritocchi fatti in passato, dalle italiane Francesca Neri e Alba Parietti alle dive d’Oltreoceano, cambiano i gusti e il naturale si contrappone all’artificiale. In particolare crolla il ricorso allamastoplastica per aumentare le taglie del seno (-23%), la rinoplastica (-24%), la correzione delle orecchie (- 20%). Vanno giù anche il lifting del sopracciglio (-7%) e la blefaroplastica per stirare le palpebre cadenti (- 1%).

“A rinunciarci non sono solo le donne – spiegano gli autori della ricerca – “Dopo il boom dell’ultimo decennio anche gli uomini abbandonano il ricorso al bisturi, forse spinti da nuovi ideali di bellezza mostrati nella moda che ora esibisce ragazzi più naturali, all’apparenza meno cultori del corpo, quasi trasandati e sportivi. Per la prima volta nell’ultimo anno si assiste ad un crollo del 15% anche della clientela maschile”. La rinoplastica, che era la procedura più popolare per gli uomini – si legge sulle statistiche - è calata di ben il 30% nell’ultimo anno e la riduzione delle mammelle del 10 %. Fra gli uomini cala anche il lifting delle sopracciglia (-19%) e delle palpebre (-4%). Gli uomini fanno anche la pace con la pancetta: crolla del 15% l’addominoplatica e del 10% la liposuzione dell’addome.

“Seppure in Italia non ci siano ancora dati statistici sull’andamento dell’ultimo anno i segnali che si colgono ricalcano quelli registrati in Inghilterra” – commenta Maurizio Valeriani, Primario di chirurgia plastica all’ospedale San Filippo Neri di Roma – “Il trend da noi evidenzia una diminuzione delle operazioni più costose, complice la crisi economica ma non solo. Siamo di fronte ad un cambiamento di gusti che interessa il ceto medio, che una volta affollava le sale d’aspetto degli studi medici. Tutto si ridimensiona e non si vuole più apparire, la bellezza femminile e maschile sono più sobrie. Resistono piuttosto le richieste di cure preventive con cui non si rischiano effetti ridicoli”. “Si sta tornando a livelli più razionali e il pubblico è più cauto e istruito – spiega Michael Cadier, chirurgo plastico inglese e presidente della Baaps – “I gusti estetici evolvono con gli anni e il 2014 ha visto gli uomini sportivi, con barbe folte e le donne con sopracciglia cespugliose. Il naturale, anche trasandato, è meglio dell’artificiale e della perfezione. Così come un gran numero di celebrità pentite ha ridimensionato le misure di seni e labbra modificati in modo esagerato”.

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