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In Grecia primo consiglio dei ministri, Tsipras dimentica le donne

Si discuterà dei primi atti formali legati al passaggio delle consegne con i ministri uscenti, e dei primi atti dell'attività di governo

ATENE. Si riunisce stamane nei suoi uffici al Parlamento greco il primo consiglio dei ministri del governo di Alexis Tsipras. Si discuterà dei primi atti formali legati al passaggio delle consegne con i ministri uscenti, e dei primi atti dell'attività di governo. Intanto, il nuovo governo fa sapere che verrà bloccata la vendita della quota di maggioranza del porto del Pireo. Lo ha detto in un'intervista il viceministro della Marina Thodoris Dritsas. «Noi non vogliamo vendere la quota di maggioranza dell'Autorità portuale del Pireo (Ppa). L'accordo con Cosco (l'azienda cinese che già gestisce metà del porto) sarà rivisto per il bene del popolo greco», ha detto. La privatizzazione del porto era uno dei passaggi chiave del programma di dismissione di beni statali concordato con la troika. Cosco era stata scelta lo scorso anno insieme ad altri quattro concorrenti come potenziale acquirente del 67% delle azioni della Ppa. La scadenza per la presentazione delle offerte è a fine gennaio.

Ha fatto una squadra snella, tagliato da 16 a 10 il numero dei ministeri del suo governo, ma ha "dimenticato" le donne: nel nuovo esecutivo di Alexi Tsipras nessuna poltrona, tra quelle dei ministri, si tinge di rosa. Nelle postazioni di punta del nuovo esecutivo ellenico appare solo il nome di Zoe Konstantopoulou nella carica di presidente del Parlamento greco (che in Grecia fa parte del consiglio dei ministri) mentre sono solo sei le donne che ricoprono i circa 40 incarichi governativi, ma unicamente tra le file di vice-ministri e sottosegretari. Anche se, in alcuni casi, in posizioni strategiche: come quella del sottosegretario Elena Kountoura, che avrà le deleghe del turismo, uno dei settori di punta di Atene.

E almeno in questo, Tsipras ha seguito la linea del suo rivale Antonis Samaras che contava solo una donna nel suo esecutivo, proprio nel turismo (oggi accorpato). La presidenza del Parlamento è una nomina di alto profilo e la scelta della Konstantopoulou, avvocato esperto di diritto penale internazionale e diritti umani nota per le sue campagne contro la corruzione, è un segnale in un paese dove le pari opportunità sono ancora lontane e solo il 20% delle donne siede tra gli scranni del parlamento. Ma la bassa presenza femminile nella squadra del nuovo simbolo della sinistra radicale europea non passa inosservata. E va in controtendenza con quanto accade in Europa dove i principali leader della sinistra hanno fatto delle 'quote rosà un cavallo di battaglia di civiltà, prima che di opportunità politica.

All'epoca di Zapatero, la Spagna chiamò più donne che uomini (9 a 8 era il rapporto). L'Italia di Matteo Renzi ha scelto la metà dei suoi ministri (8 su 16) tra la componente femminile (salvo poi sbilanciare il rapporto con il trasloco di Federica Mogherini nella Ue, sostituita da Paolo Gentiloni). La bassa, bassissima presenza femminile nei posti di punta del suo governo, sicuramente lascerà deluse le tante donne greche che hanno sostenuto Tsipras che ha raccolto uno storico 36% in una tornata elettorale dove sono state più donne (oltre 5 milioni) che uomini (circa 4,7 milioni) ad aver diritto al voto. Ma al grido 'basta austerity', sostegno ai bisognosi e alla ripresa e - soprattutto - guerra alla Troika, Tsipras per ora ha convinto i greci che vedono in lui la 'speranzà e un modello di leadership che finora non lo ha visto indifferente all'altra metà del cielo nelle scelte politiche.

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