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Tragedia sulle Alpi, morti sei sciatori travolti da una valanga

Dai primi riscontri la valanga si è staccata a causa della rottura di una placca a vento, un accumulo di neve instabile

NIZZA. Travolti da una valanga sulle Alpi francesi. Sono morti così i sei esperti sciatori francesi - 4 uomini e 2 donne - di età compresa tra i 58 e i 73 anni. La tragedia è avvenuta ieri vicino alla città di Ceillac, nella regione di Queyras, 200 chilometri a nord di Nizza, non lontano dal confine italiano, mentre i sei erano impegnati in un'escursione di scialpinismo. Ad annunciare il ritrovamento dei corpi - individuati nel vallone di Bachas, a 2.500 metri di quota - è stato oggi il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve. I sei erano membri del Club Francais Alpin.

Dai primi riscontri la valanga si è staccata a causa della rottura di una placca a vento, un accumulo di neve instabile. A causa dell'instabilità del manto nevoso, i soccorritori sono stati costretti ad interrompere le ricerche all'una di notte, quando soltanto tre dei sei corpi erano stati recuperati. Le operazioni del Peloton d'haute montagne della gendarmeria di Briancon, con l'elicottero e le unità cinofile, sono poi riprese in mattinata e si sono concluse con il ritrovamento delle altre tre salme. I sei alpinisti erano dotati dell'apparecchio Arva, utile al ritrovamento dei dispersi sotto valanga.  Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo, con l'obiettivo di accertare le cause dell'incidente. L'allerta era stata lanciata dal loro entourage, dopo che gli sciatori non avevano fatto ritorno alla stazione sciistica di Ceillac, all'ora prevista.

L'allerta valanga era in quel momento a un livello di 3 su 5, «alto ma non massimo», ha precisato il prefetto Pierre Besnard, segnalando che il rischio rimane e invitando a non praticare nei prossimi giorni sci alpino o di fondo.  Gli esperti segnalano che il rischio valanghe rimane elevato sull'arco alpino, malgrado la tantissima neve caduta sulle Alpi - con accumuli che arrivano fino a due metri in molte località al di sopra dei 2000 metri - e per le temperature non rigide, come ci si aspetta a gennaio. In base ai dati forniti dagli esperti coordinati dall'Aineva (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) si avrà un rischio di grado 4 (forte) sulle Alpi Graie e su quelle Pennine e Lepontine. Rischio di grado 3 (marcato) sulle zone restanti dei rilievi alpini. Viene quindi sconsigliato lo sci fuori pista. La raccomandazione di affidarsi ad una guida alpina resta sempre valida.

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