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La metà degli psicologi siciliani non lavora o è precario

A tracciare il quadro è il presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi, il siracusano Fulvio Giardina: “La Sicilia è la regione che sta peggio in Italia"

PALERMO. Negli ultimi dieci anni c’è stato un crollo dell’occupazione per gli psicologi: in Sicilia la metà di loro non lavora o ha un posto precario. A tracciare il quadro è il presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi, il siracusano Fulvio Giardina: “La Sicilia è la regione che sta peggio in Italia. Ci sono settemila psicologi. Ma la metà non ha un posto fisso. E negli ospedali ce ne sono appena una ventina”.

Giardina sottolinea che “nelle strutture convenzionate con il sistema sanitario nazionale lavorano appena 550 psicologi. Ma ce ne dovrebbero essere almeno 800. Non c’è un ricambio generazionale. E se si continua così nel giro di sei-sette anni scompariranno, se non si fanno concorsi adeguati”.

Il presidente degli psicologi spiega che “nelle aziende sanitarie non è stato mai completato l’organico. E in Sicilia, a differenza del resto d’Italia, non ci sono psicologi convenzionati con il sistema sanitario nazionale. E questo ingolfa anche le liste d’attesa. Nonostante l’ottimo lavoro dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino, purtroppo ancora non ci sono indicatori concreti di un cambiamento e la Sicilia è la più disastrata in Italia”. Ulteriori dettagli e le risposte dell'assessorato sul Giornale di Sicilia domani in edicola.

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