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Con il sangue "artificiale" il fegato può sopravvivere per ore

ROMA. Pompando un 'sangue artificiale' nei fegati in attesa di essere trapiantati è possibile farli vivere fino a nove ore, evitando quel 20-40% di organi persi per il deterioramento. A mettere a punto la tecnica, finora testata su animali ma che verrà provata sull'uomo entro l'anno, è stata l'University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), che l'ha descritta sull'American Journal of Transplantation. «La pratica standard è di usare il semplice raffreddamento per abbassare il metabolismo e proteggere le cellule dalla morte - spiega Paulo Fontes, l'ideatore principale -. Nel nostro nuovo sistema pompiamo un fluido speciale progettato per rilasciare ossigeno nel fegato, creando un ambiente in grado di supportare le funzioni normali dell'organo».

Finora il sistema è stato testato su sei maiali, in cui è stato trapiantato il fegato tenuto per nove ore sotto 'sangue
artificialè, confrontati con altri sei trapiantati con i sistemi tradizionali. Il primo gruppo ha avuto il 100% di sopravvivenza, mentre il secondo solo il 33%. Una volta testato sull'uomo il sistema potrebbe arrivare presto anche in Italia, dove Upmc ha contribuito a fondare e collabora con l'Ismett di Palermo. «I risultati di questa ricerca dei nostri colleghi di Pittsburgh - afferma Bruno Gridelli, direttore medico scientifico dell'Ismett - consentiranno anche a Ismett di considerare l'utilizzo di questa nuova metodica di preservazione del fegato per trapianto che ha il potenziale di aumentare il numero di trapianti eseguibili e l'ulteriore miglioramento della qualità».

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