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Le case di cura: impugniamo il piano della sanità

Cittadini, Aiop: la rete ospedaliera è illegittima perché taglia dove non dovrebbe e non rispetta una sentenza del Tar. L’assessore: siamo in regola con tutti i parametri. digiacomo, pd: la sanità è molto generosa con i privati

PALERMO. Appena pubblicato, il piano che riscrive la mappa dei posti letto negli ospedali verrà impugnato. E se dal punto di vista politico intorno al provvedimento dell’assessore Lucia Borsellino è maturata la pax fra partiti, sta invece scoppiando una guerra fra la Regione e gli imprenditori delle case di cura.

Secondo l’Aiop, l’associazione delle cliniche guidata da Barbara Cittadini, il provvedimento della Borsellino è illegittimo perchè taglia dove non dovrebbe e perchè non rispetta una recente sentenza del Tar di Palermo. La sentenza è quella che la settimana scorsa ha annullato uno degli atti propedeutici al Piano delle rete ospedaliera: «Il tribunale amministrativo - ha commentato la Cittadini - ha ritenuto immotivata la riduzione dei posti letto per acuti nelle strutture private senza procedere analogamente a un taglio nei presidi pubblici». La Cittadini aveva fatto ricorso contro un decreto di aprile che stabiliva un principio: per adeguarsi ai parametri nazionali (3 letti ogni mille abitanti) i posti sarebbero stati tagliati partendo da quelli che erano previsti nella precedente programmazione e non invece da quelli che sono realmente attivi (e che risultano inferiori al primo dato).

Secondo l’Aiop, applicando questo principio, alle cliniche vengono tolti 227 posti letto mentre negli ospedali pubblici formalmente si riducono gli oltre 12 mila posti che risulterebbero dalla precedente programmazione, nella realtà invece i letti addirittura crescerebbero da 10.708 a 11.187. È un passaggio chiave perchè secondo le cliniche ciò consente al governo di aprire nuovi reparti dove oggi non si potrebbe se passasse il principio che la Sicilia è già in linea con il numero di posti letto previsti da parametri nazionali.

Il Tar ha accolto le obiezioni dell’Aiop sul principio che ispira il piano, pur ribadendo che il vizio sta nella motivazione e non sulla possibilità di tagliare. Ma tanto basta alla Cittadini per riprendere le ostilità visto che il piano definitivo dei posti letto è stato pubblicato ieri senza modifiche: «In Sicilia può accadere che il Tar censuri una disposizione e che la Regione non ne tenga conto. La sentenza ha stabilito che non è necessaria alcuna riduzione dei posti letto. È dunque evidente che il nuovo piano è affetto dagli stessi vizi di quello appena annullato dal Tar».

L’Aiop dà una lettura di quanto sta avvenendo: «Comprendiamo l’esigenza di voler sbloccare i concorsi (agganciati al piano, ndr) e la condividiamo ma l’assessorato così rischia di allungare i tempi». La Cittadini chiede alla Borsellino di «riconsiderare il piano e sottoscrivere un protocollo di intesa con noi. Altrimenti saremo costretti a impugnare il provvedimento».

La Borsellino ieri non ha replicato ma aveva già detto che il nuovo piano, approvato dal ministero, «è in regola con tutti i parametri di legge». A differenza che in altre occasioni, questa volta dalla parte del governo si schiera il Pd con il presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo, che ha approvato a sua volta il piano: «Sono perplesso dalla posizione della Cittadini. Le consiglierei di essere più propensa al dialogo. Non sono convinto che l’ospedalità privata vincerebbe la guerra, anche perchè i costi di questo settore sono tali che rischia di saltare tutto. L’Aiop non può lamentarsi. La sanità regionale è molto generosa nei suoi confronti».

 

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