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Terrorismo, Gentiloni lancia l'allarme: alto rischio di infiltrazione da immigrati

LONDRA. ''Ci sono di rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall'immigrazione''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oggi a Londra per un vertice anti Isis. "Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione''.

''Nessun Paese democratico - ha però precisato Gentiloni - può avallare alcuna confusione fra fenomeni migratori e terroristici''. Perché, ha aggiunto, "diffondere l'idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov sarebbe un errore culturale oltreché improbabile dal punto di vista tecnico''.

''Valuteremo, se ci sono proposte - ha detto il ministro sulla possibilità di una legge sui viaggi a rischio -. Serve grande chiarezza nelle regole, nelle indicazioni, e nei divieti, dopo di che lo Stato alla fine interviene anche a salvare i suoi cittadini'', ha aggiunto da Londra.

L'impegno italiano contro l'Isis non cambia ed è considerato ''adeguato'' ha detto Gentiloni: ''Il contributo italiano è il secondo più importante nell'addestramento alle forze che combattono sul terreno, lavoriamo molto sulla ricognizione aerea e oggi il Consiglio dei ministri approverà i finanziamenti per il 2015''.

Italiano irreperibile in Libia. La Farnesina è all'opera sul caso di un cittadino italiano dichiarato come "irreperibile" in Libia. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oggi a Londra. ''Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in queste situazioni'', ha aggiunto. Si tratterebbe di un medico.

 

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