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Entro il 2016 l'1% della popolazione sarà più ricco del resto del mondo

La denuncia arriva dal rapporto 'Grandi disuguaglianzè messo a punto da Oxfam, la confederazione internazionale (composta da 17 organizzazioni di diversi paesi), attiva sul fronte umanitario e su quello dello sviluppo.

ROMA.  La ricchezza detenuta dall'1% della popolazione mondiale, i 'paperonì del pianeta, supererà nel 2016 quella del restante 99% degli abitanti. La denuncia arriva dal rapporto 'Grandi disuguaglianzè messo a punto da Oxfam, la confederazione internazionale (composta da 17 organizzazioni di diversi paesi), attiva sul fronte umanitario e su quello dello sviluppo.

Lo studio di Oxfam, pubblicato alla vigilia del summit di Davos, vuole essere uno spunto di riflessione per i leader del mondo riuniti per il World Economic Forum.  Lo scorso anno la percentuale di ricchezza concentrata nelle mani del “top 1%”, che era del 44% nel 2009, é aumentata al 48% del totale e supererà quota 50% nel 2016. Le 80 persone più ricche del pianeta hanno risorse equivalenti ai 3,5 miliardi di poveri che costituiscono il 50% della popolazione globale. Mentre l'élite possiede in media 2,7 milioni di dollari a testa, il 99% si deve  accontentare di 3.851 dollari. Utilizzando dati raccolti da Forbes e da Credit Suisse, Oxfam rivela che, mentre un quinto dei miliardari del mondo operano nel settore finanziario e delle assicurazioni, lo scorso anno é stato particolarmente positivo per i leader del settore farmaceutico e sanità, la cui ricchezza é aumentata del 47 per cento.

Secondo Oxfam la disuguaglianza va combattuta non solo per ragioni etiche, ideologiche o sociali, ma anche per motivi strettamente economici. L'eccessiva concentrazione della ricchezza in poche mani infatti soffoca la crescita economica e quindi danneggia le prospettive di ripresa per tutti. Per combattere la disuguaglianza Oxfam propone un piano di azione in sette punti che prevede un giro di vite contro l'evasione fiscale delle imprese, l'imposizione di un salario minimo per tutti i lavoratori, maggiori investimenti in servizi pubblici gratuiti e una riforma fiscale che tassi i capitali e la ricchezza invece del lavoro e dei consumi.

Winnie Byanima, direttore generale di Oxfam Internazionale si è chiesta se davvero la gente vuole vivere in un mondo dove l’ «1%» possiede da solo più di tutti il resto del mondo. «La scala dell’ineguaglianza globale - ha detto - e semplicemente piuttosto sconcertante e malgrado il tema sia balzato in primo piano sull’agenda globale, il divario tra i più ricchi ed il resto si sta allargando rapidamente». Lo studio, peraltro, conferma un rapporto diffuso dalla banca svizzera Credit Suisse (non tacciabile di pauperismo) lo scorso ottobre, secondo il quale l’ «1%» possedeva già quasi la metà della ricchezza mondiale.

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