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Arrestato ad Atene il presunto leader della cellula jihadista belga

Si chiama Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi: belga di origine marocchina e cresciuto nel quartiere di Molenbee, vicino al centro di Bruxelles

BRUXELLES. Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi: è lui, belga di origine marocchina cresciuto nel quartiere di Molenbeek, a due passi dal centro di Bruxelles, il regista occulto che ha guidato dalla Grecia la cellula jihadista di Verviers smantellata giovedì scorso.

Abou Omar Soussi sarebbe stato arrestato dalla polizia ad Atene nel tardo pomeriggio insieme ad altre tre persone, le loro impronte digitali inviate in Belgio per verificarne l'identità. Al momento mancano conferme ufficiali. Le indiscrezioni parlano comunque di un'operazione realizzata grazie alla cooperazione messa in campo dall'Interpol con la polizia greca e quella belga e grazie al contributo dei servizi segreti statunitensi e dal Mossad israeliano.

Intanto in Belgio è cominciata l'applicazione del piano sicurezza varato dal governo. Circa 150 militari - a cui se ne aggiungeranno altrettanti nei prossimi giorni - sono stati schierati ad Anversa e Bruxelles per presidiare gli obiettivi sensibili, tra cui sinagoghe e le sedi delle istituzioni Ue. Ma la lotta all'internazionale del terrore di stampo jihadista ha fatto registrare oggi anche altre novità. Dalla Yemen, Paese dove si trovano alcuni campi di addestramento, è arrivata la notizia dell'arresto di due cittadini francesi. In Gran Bretagna le forze di polizia sono state messe in stato di massima allerta perchè ritenute il più probabile obiettivo di attacchi terroristici, come già avvenuto in Belgio. E in Francia proseguono senza sosta le indagini per evitare nuovi attacchi terroristici. Si cerca tra l'altro una Peugeot nera su cui viaggerebbe un presunto jihadista, partito dalla Germania e diretto verso Rennes.

Il presunto terrorista islamico avrebbe annunciato in rete di dover decapitare alcuni infedeli, colpevoli di comportamenti offensivi verso la religione musulmana. L'allarme è scattato anche a Ventimiglia e alla dogana di Chiasso. La notizia del giorno è comunque quella che riguarda Soussi, ritenuto la mente e l'organizzatore dell'attentato che avrebbe dovuto sconvolgere il Belgio.

Dopo aver postato un video in cui inneggiava alla jihad, Soussi era salito alla ribalta delle cronache nazionali nel marzo del 2014, quando su Youtube era stato pubblicato un video truculento che lo ritraeva, presumibilmente in Siria, alla guida di un pick-up che si trascinava dietro, legati con delle corde, i cadaveri di quattro 'infedelì. E aveva fatto parlare di sè, anche sui giornali inglesi, pure per un'altra sua tragica iniziativa. Il reclutamento nelle forze dello Stato islamico di suo fratello minore Younes, di appena 13 anni, diventato 'il più giovane jihadista della Sirià. Secondo la ricostruzione dei suoi movimenti, dopo essere stato in Siria lo jihadista si sarebbe riposizionato in Grecia, da dove avrebbe progettato l'attentato e tenuto i contatti con la cellula belga.

Proprio le telefonate di Soussi al fratello di uno dei due jihadisti morti durante il biltz compiuto a Verviers avrebbero messo le forze speciali federali sulle tracce della cellula terroristica. Lunedì prossimo a discutere delle iniziative per combattere il fenomeno dei foreign fighters e ridurre il rischio attentati sarà il Consiglio Esteri dell'Ue che si terrà sotto la presidenza dell'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza Federica Mogherini. Ma del nuovo incubo che incombe sull'Europa se ne parlerà anche a Davos, dove si svolgerà come ogni anno il foro economico a cui interverranno personalità di spicco della scena internazionale.

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