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Confindustria Sicilia apre le porte a Taiwan

Il paese asiatico è uno degli stati attualmente più in espanzione

PALERMO. Una tassazione al 17 per cento, l’Iva al 5 per cento, 18 aeroporti, fra cui 3 internazionali, 5 porti internazionali e banda larga diffusa capillarmente. È questo il biglietto da visita con il quale ieri l’ambasciatore di Taiwan in Italia, Stanley Kao, si è presentato agli imprenditori siciliani, in occasione di un incontro presso la sede di Confindustria Sicilia, a Palermo. «Taiwan – ha detto Stanley Kao – ha 23 milioni di abitanti a cui si aggiungono ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo; negli ultimi anni ha sottoscritto accordi di cooperazione e di facilitazione del commercio con Cina, Giappone, Vietnam, Nuova Zelanda e ha un forte interesse per il made in Sicily».

«Oltre ad essere un mercato interessante per la sua elevata capacità di spesa, (23 milioni di abitanti con un reddito procapite molto elevato, 37.000 dollari) – ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Sicilia con delega all’internazionalizzazione, Nino Salerno – Taiwan è una testa di ponte verso il continente asiatico. È per questo che, per le nostre imprese, rappresenta una opportunità da sviluppare al meglio soprattutto in un momento in cui il mercato interno è molto asfittico». Hi-tech, turismo, produzioni agroalimentari, alta moda i principali settori d’interesse. «Il made in Italy a Taiwan – ha commentato il direttore dell’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, David Wang – è sempre più conosciuto e apprezzato, come indica la presenza dei grandi marchi italiani del settore moda, nelle boutique e nei centri commerciali».

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