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Expo e contraffazione, Martina: "Tuteliamo Made in Italy"

Secondo Coldiretti c'è il rischio di un'invasione di migliaia di tonnellate di prodotti e generi alimentari che, attraverso sofisticati meccanismi di alterazione sono commercializzati senza esserlo come prodotti tipici italiani per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi

MILANO. Da Expo, «straordinaria occasione di visibilità per il Made in Italy, può derivare il rischio di un'invasione di migliaia di tonnellate di prodotti e generi alimentari che, attraverso sofisticati meccanismi di alterazione, sofisticazione e contraffazione, sono commercializzati senza esserlo come prodotti tipici italiani o come eccellenze italiane per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi». Lo afferma il Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e agroalimentare. «Questo pericolo - secondo il rapporto - va affrontato con stringenti misure di rafforzamento delle attività di controllo sui flussi commerciali e da una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta sulla reale origine degli alimenti».

 «Non credo che Expo possa aprire le porte al falso made in Italy, anzi penso il contrario, penso che possa essere l'occasione per rafforzare controlli, tutela e contrasto anche di fenomeni come questo». Lo afferma il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina a margine del rapporto Coldiretti-Eurispes sulle agromafie. «Penso - aggiunge il ministro - che Expo dimostrerà che sul fronte dei controlli e sicurezza agroalimentare può fare la differenza, anche sullo scenario europeo. Non è un caso che stiamo che stiamo pensando per marzo, prima che inizi Expo, ad un grande forum con gli Enti di controllo europei internazionali proprio perchè vogliamo costruire un maggiore coordinamento di tutte le agenzie che lavorano al contrasto di questi fenomeni. Credo proprio che dobbiamo utilizzare Expo per fare un salto di qualità su questo fronte e non vedo il rischio contrario». Sul giro di affari di 60 miliardi dei 'tarocchì del made in Italy agroalimentare stimato dal rapporto «sono interessato a capire - osserva Martina - come si costruisce questa stima, trovo interessante capire come un evento di sei mesi può produrre una cifra di questo tipo».

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