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Napolitano si è dimesso

ROMA. Il presidente della Repubblica ha firmato pochi minuti fa la lettera di dimissioni che sarà a breve consegnata dal segretario generale Donato Marra ai presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio. «Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato questa mattina, alle ore 10.35 - si legge in una nota del Quirinale - l'atto di dimissioni dalla carica. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo a darne ufficiale comunicazione ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri». Il segretario Generale del Quirinale Donato Marra ha lasciato il Quirinale da pochi minuti per consegnare ai presidenti delle Camere ed al presidente del Consiglio la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano.

#GraziePresidente». È il tweet con cui il premier Matteo Renzi commenta le dimissione di Giorgio Napolitano.

Giorgio Napolitano, «uno dei peggiori presidenti della Repubblica», rinunci alla carica di senatore a vita: così, in una nota congiunta, i capigruppo M5S di Camera e Senato, Andrea Cecconi e Alberto Airola. Napolitano, per i presidenti dei parlamentari pentastellati, non è stato «garante» e per questo «non lo rimpiangeremo». «Salutiamo il presidente Napolitano, che ha giustamente dato le dimissioni dopo essere stato costretto dai partiti a risalire sulla sua poltrona, e lo invitiamo a essere coerente col processo di riforme che tanto ha sponsorizzato e a rinunciare quindi alla carica di senatore a vita», affermano.

«Napolitano è stato purtroppo uno dei peggiori presidenti della Repubblica. Abbiamo più volte denunciato il suo interventismo politico decisamente poco super partes e, di contro, lui non ha mai nascosto la sua palese ostilità nei confronti del MoVimento 5 Stelle. Dalle intercettazioni della trattativa Stato-mafia a tutte le leggi che ha firmato - la riforma Fornero su tutte - alcune delle quali risultate poi incostituzionali, Napolitano non è stato il garante che la Costituzione aveva previsto. Per questo - concludono - non lo rimpiangeremo».

La prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai rappresentanti delle Regioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica dovrebbe tenersi alle ore 15 del prossimo 29 gennaio: è quanto apprende l'ANSA da qualificate fonti parlamentari di maggioranza. L'ipotesi a cui si starebbe lavorando è quella di fissare due votazioni il venerdì 30 gennaio, con uno stop il sabato e la domenica. La quarta votazione, quella in cui Matteo Renzi ha scommesso per l'elezione del nuovo capo dello Stato, potrebbe tenersi il 2 febbraio.

Il presidente della Repubblica supplente Pietro Grasso ha lasciato il Senato per recarsi a Palazzo Giustiniani che da questo momento diventa la sede della presidenza della Repubblica.

Prima passeggiata da presidente della Repubblica per Pietro Grasso, che da oggi è il capo dello Stato supplente. Grasso ha lasciato Palazzo Madama e poi si è diretto a Palazzo Giustiniani, sede del presidente supplente della Repubblica. La scelta di una passeggiata, viene sottolineato, è stata motivata dalla volontà di evidenziare come i passaggi della Repubblica avvengano alla luce del sole. A P. Giustiniani hanno intanto montato la guardia i corazzieri e dal balcone sventola lo stendardo del Presidente supplente.

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