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Infiltrazioni di terroristi tra i migranti, Alfano a Palermo: rafforzati i controlli - Video

PALERMO. «La nostra posizione è molto chiara, dobbiamo distinguere tra chi prega e tra chi spara: chi spara è una bestia, un terrorista, qualcuno che tiene in ostaggio una religione e un dio per una volontà assassina. Chi prega deve pregare, può pregare nel rispetto della Costituzione, delle leggi e delle regole italiane».

Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rispondendo ai cronisti sulla decisione della cancelliera tedesca Merkel di sfilare in Germania assieme ai musulmani. «Noi monitoriamo le moschee e i luoghi di culto, io stesso ho espulso l'Imam di San Donà del Piave quando ha fatto incitamento all'odio razziale e alla violenza antisemita - ha detto Alfano -. Oltre dieci sono state le espulsioni nel nostro Paese nel 2014, oltre dieci gli arresti per motivi connessi al terrorismo. Andremo avanti su questa strada, se serve anche avvitando ancora di più i bulloni sul meccanismo delle espulsioni».

«Noi abbiamo rafforzato ogni forma di controllo ed è importante ribadire che i due francesi parlavano francese ed erano francesi». Ha continuato così il ministro riguardo l'inchiesta della Procura di Palermo che indaga su eventuali infiltrazioni di terroristi tra i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia.

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