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Chi erano Said e Cherif Kouachi, i fratelli killer di Charlie Hebdo

PARIGI. Come i fratelli ceceni di Boston. Ecco chi erano i due killer dell'attacco a Parigi alla sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo i fratelli Said e Cherif Kouachi. I due, jihadisti franco-algerini di 32 e 34 anni, secondo alcune fonti sarebbero tornati in Francia quest'estate dalla Siria e sarebbero stati aiutati nella folle azione terrorista da un terzo uomo, Hamyd Mourad, di appena 18 anni.

Secondo un investigatore citato dall'Ap, sarebbero collegati alla rete terrorista di Al Qaida nello Yemen. Un'altra fonte di polizia francese riferisce che i due fratelli sono nati a Parigi e hanno "un profilo di piccoli delinquenti che si sono radicalizzati".

Il più giovane, Cherif, era stato arrestato nel 2008 e condannato a 3 anni di prigione, di cui 18 mesi con la condizionale, in quanto componente di un gruppo che inviava combattenti estremisti in Iraq, basata nel 19/o arrondissement di Parigi. Nel quadro di quell'inchiesta, alcuni componenti del gruppo avevano ammesso di aver "fomentato dei progetti di attentato", ma senza metterli in atto. Scontata la pena, Cherif e il fratello, scrive Le Point, "avevano fatto di tutto per farsi dimenticare" e si erano "messi a riposo" a Reims.

I due identificati grazie ai documenti ritrovati dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata dagli attentatori durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi. Il giovane complice, Amid, senza fissa dimora, sarebbe invece stato alla guida delle diverse auto durante l'operazione. La vicenda di Said e Cherif ricorda un'altra tragica storia: quella dei due fratelli ceceni Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, autori degli attentati di Boston nel 2013, il primo catturato, il secondo ucciso durante un conflitto a fuoco con la polizia.

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