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Immigrazione, Rutelli: "Europa distrugga barconi prima che partano"

"L'Ue dovrebbe muoversi per crimini contro l'umanità, ciò che renderebbe il suo intervento irrefutabile. E i capi del traffico una volta catturati andrebbero su iniziativa europea davanti al Tribunale penale internazionale"

ROMA. «L'Europa deve distruggere le barche gestite dai trafficanti di uomini prima che prendano il mare. L'Italia lo ha già fatto negli anni Novanta, in Albania». Così Francesco Rutelli, ex presidente del Copasir, in un'intervista al Giornale.

«La situazione oggi è di una gravità senza precedenti, c'è stato un salto di qualità del traffico di uomini. Ora i trafficanti acquistano un'imbarcazione per poche centinaia di migliaia di euro, la caricano di disperati disposti a pagare, guadagnano cinque volte tanto e poi abbandonano la nave alla deriva per evitare di essere arrestati», dice Rutelli.

«Le organizzazioni criminali che gestiscono questo traffico lo utilizzano come strumento di finanziamento di entità che stanno preparando l'offensiva nei nostri confronti. Con la droga, la tratta dei migranti sta alimentando incessantemente il potere economico e politico delle nuove mafie e dei movimenti fondamentalisti e terroristici».

Per Rutelli «l'Ue dovrebbe muoversi per crimini contro l'umanità, ciò che renderebbe il suo intervento irrefutabile. E i capi del traffico una volta catturati andrebbero su iniziativa europea davanti al Tribunale penale internazionale. L'Europa - aggiunge - non può accogliere all'infinito. Possiamo e dobbiamo accogliere un numero limitato di persone, quelle che rischiano la vita, sulla base di regole e procedure trasparenti. E aiutare i molti che soffrono in loco».

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