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Brunetta: «Mie le leggi anti fannulloni ma il governo Renzi le ha ignorate»

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Le regole per combattere gli assenteisti ci sono già, ma è stata la sinistra a combatterle»

«Mi hanno rubato anche l’espressione fannulloni: ora la utilizzano anche al governo gli stessi che ai tempi della riforma del 2008 mi ridevano dietro». Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è un fiume in piena. Le polemiche scoppiate a proposito dei vigili urbani di Roma hanno riproposto l’attualità delle leggi che aveva fatto approvare sei anni fa.

Sarà contento di questa rivalutazione. Gli stessi che sei anni fa ebbero parole molto dure nei suoi confronti ora sono costretti a ricredersi. Che cosa ne pensa?
«Mi aspetterei un po’ di onestà intellettuale. Il riconoscimento che le leggi, una volta approvate, sono di tutti. Sono un patrimonio del Paese. Non hanno colore, valgono per il popolo italiano in quanto tale. Basta poco. Basta volerle applicare. Sarebbe sufficiente dire (e per una volta anche fare, almeno una volta agire!): ehi, ragazzi, abbiamo qui il tesoretto di queste leggi, non perdiamo tempo a sfornare nuove inutili scartoffie e funambolismi legislativi, per poi trovare compromessi con l'ala cigiellina del Partito democratico e l'ostruzionismo che le renderebbe carta straccia».

Ma Renzi dice che non bastano, che servono interventi più incisivi. E allora?
«Nascondersi dietro il disegno di legge Madia è ridicolo. Le regole per combattere fannulloni e assenteisti ci sono già e portano il mio nome. Vanno applicate subito, senza scuse, e vanno stigmatizzati certi comportamenti sempre, non solo quando c’è il caso mediatico. È stata la sinistra, è stata la Cgil a combatterle. Sono stati i governi Monti, Letta, e anche il governo Renzi, da oltre 10 mesi, a non applicare queste regole».

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