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Pino Daniele, il cardiologo: dopo 30 minuti l'ambulanza non era ancora arrivata

Lo specialista: "La sua vita era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato"

ROMA. ''Dopo 30 minuti'' dalla richiesta di soccorso per Pino Daniele ''l'ambulanza non era ancora arrivata''. Ad affermarlo all'ANSA è il cardiologo che aveva in cura l'artista, Achille Gaspardone, Direttore UOC di Cardiologia all'Ospedale S. Eugenio di Roma. E' stata comunque ''una espressa volontà dello stesso Pino Daniele - ha sottolineato - farsi portare a Roma, al S. Eugenio''. D'altro canto, ha rilevato lo specialista, la sintomatologia che il cantante presentava, poi rivelatasi un infarto, ''era molto atipica''.

La sua vita appesa a un filo. La vita di Pino Daniele ''era appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più guadagnato''. continua Gaspardone, che esprime ''grandissima tristezza'', pur sottolineando che ''purtroppo, la fine era nell'evoluzione stessa della malattia'' dell'artista.

Pino Daniele, ha spiegato Gaspardone, ''aveva una gravissima malattia alle coronarie da 27 anni, una patologia che era stata trattata e che era stata potuta 'portare avanti' grazie ad interventi di angioplastica''. All'artista, precisa il suo cardiologo, ''erano state effettuati ben 4 interventi di angioplastica negli anni''. Purtroppo, ha affermato, la fine ''non è stata una sorpresa, ma proprio grazie agli interventi e procedure effettuati ha potuto vivere fino alla soglia dei sessanta anni''.

 

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