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Quirinale, Guerini: "Niente veti nè imposizioni sui nomi"

«Non credo che l'elezione del successore di Napolitano sarà un terreno per regolare i conti nel Pd, anche perchè non c'è nulla da regolare».

ROMA. «Non credo che l'elezione del successore di Napolitano sarà un terreno per regolare i conti nel Pd, anche perchè non c'è nulla da regolare». Lo dice Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico, che azzarda la «previsione» in un'intervista a La Stampa, «perchè rispetto al 2013 siamo tutti più maturi e consapevoli della posta in gioco e nessuno ha interesse a ripetere la brutta figura che fece indignare così tanto la nostra base». «Certo - spiega - sarà coinvolto il gruppo Pd, ben sapendo che è nostra la principale responsabilità ma senza presunzioni di autosufficienza. E in parallelo ci sarà il confronto con le altre forze politiche. Ma così come non possono essere imposti a noi dei nomi da altre forze, non possiamo imporre noi le nostre eventuali preferenze. Ci vorrà pazienza: niente veti e niente imposizioni». «Abbiamo bisogno - è l»identikit' - di un presidente che sia autorevole sotto il profilo istituzionale, appassionato per l'ansia di cambiamento che c'è nel paese e che sproni l'attività riformatrice«. Sarà un politico? »Ritengo - risponde - che anche in questo passaggio la politica dovrà dimostrare di poter esprimere una figura all'altezza«.

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