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Temperature in aumento, a rischio la produzione mondiale di grano

ROMA. Il termometro in salita mette in difficoltà la produzione mondiale di grano. A lanciare l'allarme è una nuova analisi pubblicata su Nature Climate Change, che conferma le valutazioni secondo cui si registra una perdita del 6% della produzione per ogni grado di aumento delle temperature. Lo studio ha preso avvio dalla constatazione che l'aumento dei rendimenti delle colture realizzato in passato sta rallentando a causa del global warming.

Ha pertanto concentrato l'attenzione su 30 differenti modelli per la crescita della produttività già preparati dall'Agricultural Model Intercomparison and Improvement Project (AMIIP), una delle maggiori iniziative a livello internazionale tese a comprendere l'impatto del clima sul settore agricolo e a garantire la sicurezza alimentare mondiale identificando i tipi di grano che meglio si adattano ad una situazione in continuo movimento.

Tali modelli sono stati confrontati attraverso ricerche sul campo, a livelli di temperatura media variabili da 15 a 32 gradi, e anche attraverso proiezioni connesse ai prevedibili aumenti di temperatura. Proprio nell'individuazione della risposta dei vari tipi di grano a temperature più alte della norma sono stati accertati i maggiori punti deboli dei modelli del AMIIP.

Il grano duro è un frumento tetraploide, largamente coltivato per la trasformazione in farina.

Tetraploide indica il fatto che esso origina da un'ibridazione interspecifica tra due specie selvatiche diffuse nella "Mezzaluna fertile": Triticum urartu (2n=14, genomi AA) ed una specie ancora non accertata del genere Aegilops sezione Sytopsis con corredo cromosomico 2n=14, genomi BB.

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