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Più naturali e soft: ecco il nuovo trend dei ritocchi estetici

ROMA. Il più possibile naturali e soft. Anti-età ma con effetti «garbati», che si focalizzeranno prevalentemente sul volto, una delle parti del corpo in cui gli effetti dell'invecchiamento si vedono di più e si sente quindi una maggiore necessità di mitigarli. Sarà questo il trend degli interventi di chirurgia estetica nel 2015 secondo Fabrizio Malan, presidente della Sicpre, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica. «I grossi numeri sono sempre legati ad interventi di mastoplastica, rinoplastica e liposuzione - spiega Malan - ma abbiamo visto un incremento della richiesta di interventi soft al viso per limitare gli effetti dell'invecchiamento, come lifting, mini lifting (quindi settoriali), e blefaroplastica, la chirurgia per sollevare le palpebre, una tendenza che ci aspettiamo sia confermata nel 2015». «Si dà una prevalenza di attenzione al volto perchè le altre parti del corpo sono ritenute in qualche modo più 'allenabili' aggiunge il presidente Sicpre,spiegando che il focus sul viso include anche un'altra zona critica, quella del collo, dove il passare degli anni può lasciare importanti segni.

«Un'altra tendenza è quella di una sempre maggiore integrazione tra la chirurgia e la medicina estetica, sia nella preparazione dell'intervento che nella rifinitura» specifica inoltre Malan.  «C'è poi un altro trend, che riguarda gli interventi di chirurgia estetica ai genitali femminili, che risultano in crescita del 15-20% annuo negli ultimi anni e presumiamo lo saranno anche nel 2015. In particolare quelli più richiesti sono la riduzione delle piccole labbra e l'aumento delle grandi» sottolinea. «L'indipendenza economica e la conseguente autonomia hanno portato sempre più pazienti che si rivolgono a noi a non dover necessariamente rivelare di aver effettuato un intervento - conclude Malan - sono quelle che definirei 'belle bugiarde', un target ben preciso di donne tra i 35 e i 55 anni, che spesso non dicono dell'operazione neppure al partner, per paura di non ricevere magari l'incoraggiamento desiderato».

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