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Indennità di disoccupazione da gennaio più lunga per gli under 50

Le modifiche nei decreti attuativi. Tagliata invece la «mobilità»: da quattro anni si riduce a tre nel Sud

ROMA. In attesa che il governo metta a punto il decreto sull'estensione dell'Aspi in attuazione del Jobs act, che potrebbe arrivare già al Consiglio dei ministri del 24 dicembre, a gennaio scatterà l'aumento della durata dell'indennità di disoccupazione previsto dal periodo transitorio contenuto nella riforma Fornero.

Sempre a gennaio scatta il «taglio» al periodo massimo di mobilità, con un anno in meno al Sud (da 48 a 36 mesi per chi ha più di 50 anni, da 24 a 12 per chi ne ha meno di 40).  Dal 2015 quindi i lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente l'occupazione con un periodo contributivo di almeno un anno nell'ultimo biennio, e meno di 50 anni di età, avranno diritto a 10 mesi di indennità di disoccupazione (erano 8 nel 2014). Se invece chi ha perso il lavoro ha tra i 50 e i 55 anni avrà diritto a 12 mesi di sussidio (come nel 2014). Scatta l'aumento della durata dell'Aspi anche per chi ha più di 55 anni di età con 16 mesi di indennità (erano 14 nel 2014). La riforma andrà a regime nel 2016 (con 18 mesi di indennità per chi ha più di 55 anni e 12 mesi per chi è più giovane).

Nel 2015 la durata dell'indennità di mobilità (in caso di licenziamenti in aziende industriali o commerciali con almeno 50 dipendenti) resterà di 12 mesi per chi ha meno di 40 anni, ma si ridurrà da 18 a 12 per chi risiede al Sud. Per chi ha tra 40 e 50 anni passerà da 24 a 18 mesi (da 36 a 24 nel Sud) mentre per gli over 50 l'indennità di mobilità passerà da 36 a 24 mesi (da 48 a 36 nel Sud). I decreti delegati di attuazione del Jobs act sull'Aspi dovrebbero prevedere modifiche sulla platea (non più solo ai lavoratori dipendenti ma anche ai collaboratori) e sulla durata, con la previsione di un periodo più lungo per chi perde il lavoro con alle spalle un'anzianità contributiva significativa.

Si legherebbe quindi la durata del sussidio non solo all'età anagrafica ma anche all'anzianità contributiva. La prestazione, secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, se questa è pari o inferiore a 1.192,98 euro (importo per il 2014). Nel caso il salario del lavoratore che ha perso il lavoro sia superiore a questo tetto, l'importo sarà pari al 75% di 1.192,98 euro sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile e 1.192,98 euro.

L'importo della prestazione non può comunque mai superare il limite fissato anno per anno. All'indennità mensile si applica una riduzione del 15% dopo i primi sei mesi di fruizione del sussidio ed un'ulteriore riduzione del 15% dopo il dodicesimo mese di fruizione (per gli over 55).

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