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Tagliare il finanziamento pubblico ai partiti? I politici ci ripensano

A riaprire la questione è stata Mariarosaria Rossi, di Forza Italia. Apertura alla proposta di rivedere i tagli anche da parte della presidente della Camera Boldrini e del Ncd. Contrari i Cinquestelle

ROMA. Contrordine: il finanziamento pubblico ai partiti è necessario. Ne va della democrazia. A dare il là al dibattito è Mariarosaria Rossi, senatrice e tesoriere di Forza Italia. Che ha lanciato un «appello» a Silvio Berlusconi perchè Fi si faccia promotrice di un «confronto serio» con le altre forze politiche per reintrodurre «una qualche forma di finanziamento».

Idea che ha stimolato l'intervento della presidente della Camera Laura Boldrini. Risultato: una sostanziale apertura. «Serve una seria riflessione così come bisogna riflettere su come regolamentare le lobby. Non sono soddisfatta, anzi ho una grande preoccupazione per la situazione attuale», ha detto Boldrini (certo non una fautrice dell'«ancien règime»). «Abbiamo deciso - spiega - di abbandonare il finanziamento pubblico che non era difendibile, ma ora siamo senza. Siamo davvero sicuri che il privato finanzi la politica perchè ha amore della cosa pubblica? Non saranno alla fine tutti a presentare il conto?».

Secondo Rossi poi ci sarebbe un altro rischio oltre alle casse vuote dei partiti: il sistema attuale, se sommato «al meccanismo elettorale delle preferenze», potrebbe infatti «facilitare sistemi di corruzione o quantomeno sistemi che non sono tollerabili».

Ma non c'è solo Boldrini a 'dare il cinque' alla senatrice Rossi. «Lo avevamo detto a suo tempo che l'eliminazione totale del finanziamento pubblico ai partiti si sarebbe tradotto in una catastrofe», dichiara Fabrizio Cicchitto (Ncd). Che poi aggiunge sarcastico: «Adesso cominciano a prenderne coscienza anche coloro che erroneamente ritenevano di essere al riparo di tutto ciò avendo un gigantesco finanziamento privato assicurato».

Insomma, chi sperava che Berlusconi aprisse i cordoni della borsa privata per ripianare i conti di Forza Italia si è dovuto ricredere. E proprio i senatori hanno toccato con mano il clima da spending review quando l'ex Cavaliere ha dato loro appuntamento - per la tradizionale cena di Natale - a un modesto ristorante del centro di Roma di norma meta delle comitive turistiche.

Chi invece non vuole cedere un millimetro è il Movimento 5 Stelle. «Una volta passati alla cassa i partiti hanno visto che »anche il finanziamento indiretto non era abbastanza remunerativo e tornano sui loro passi« cercando di »ingannare nuovamente i cittadini«. A parlare è la deputata Roberta Lombardi. Che taglia corto: »È un discorso che non ci tocca«. Sul tema anche Beppe Grillo si è voluto togliere un pò di sassolini: »Col 2 per 1000 hanno raccolto uno 18 euro e l'altro 24«.

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