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Regione, non tornano i conti: tempi lunghi per via libera al bilancio

Slitta a lunedì la prossima riunione di giunta, poi l’Ars avrà solo due giorni per esaminare la manovra. L’attacco di imprese, sindacati e Forza Italia

PALERMO. Bilancio regionale ancora in alto mare, la giunta va di nuovo a vuoto. Salta ancora l’approvazione del bilancio e dell’esercizio provvisorio, si allungano i tempi della manovra. Ieri il governo è stato costretto a rinviare ancora, se ne riparlerà lunedì. Intanto, fra polemiche e accuse, l’esecutivo deve cercare di far quadrare i conti e trovare un’intesa.

All’appello mancano circa tre miliardi. E dalle proiezioni effettuate dagli uffici di questi soldi un miliardo e 200 milioni di euro sarebbero minori entrate tributarie: Iva, Irpef, Irap che la Regione nel 2015 riscuoterebbe in meno, effetto della crisi generale.

Il rischio sempre più concreto è che dal 1° gennaio si paralizzi la spesa. Ipotizzando che la giunta vari i documenti lunedì, bilancio ed esercizio provvisorio non potrebbero che essere trasmessi all’Ars martedì 23. Facile quindi che la discussione in commissione inizi lunedì 29, quando invece avrebbe dovuto aprirsi il dibattito in aula.

Sala d’Ercole è già convocata per martedì 30, bilancio ed esercizio provvisorio dovrebbero eventualmente essere inseriti all’ordine del giorno. Già nei giorni scorsi il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone aveva diffidato il governo a presentare tutti i documenti.

Sull’ennesimo ritardo insorgono opposizione e sindacati. «Crocetta e il Pd si assumano la responsabilità del disastro finanziario della Regione siciliana – dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone - al quale ha contribuito pesantemente anche il Governo nazionale profondamente antimeridionalista e particolarmente accanito nei confronti della nostra terra». Falcone, sottolinea l’assenza della proposta di bilancio e dell’esercizio provvisorio. «La stessa assenza di oggi dei componenti della maggioranza in Commissione Bilancio – aggiunge il parlamentare forzista – per affrontare la ‘questione precari’ dà la chiara immagine di come questo Governo non abbia la volontà né la capacità di affrontare le emergenze della Sicilia».

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