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Rallenta il mercato europeo dell'auto a novembre: solo +1,2%, bene l'Italia

In Europa - sottolinea l'Acea - è il quindicesimo mese consecutivo di crescita per il mercato dell'auto. A novembre la domanda registra incrementi record in Spagna (+17,4%), seguita dal Regno Unito (+8%) e dall'Italia (+5%)

TORINO. Il mercato europeo dell'auto rallenta a novembre: le consegne nei 28 Paesi Ue più Efta, secondo i dati dell'Acea, sono state 989.457, l'1,2% in più dello stesso mese 2013. Negli undici mesi sono state 12.10.727, il 5,5% in più.

In Europa - sottolinea l'Acea - è il quindicesimo mese consecutivo di crescita per il mercato dell'auto. A novembre la domanda registra incrementi record in Spagna (+17,4%), seguita dal Regno Unito (+8%) e dall'Italia (+5%), mentre Germania (-1,8%) e Francia (-2,7%) presentano un calo. Negli undici mesi la Francia è stabile (+1,1%), crescono Germania (+2,6%), Italia (+4,3%) e Regno Unito (+9,4%). La Spagna registra un incremento a doppia cifra (+18,1%).

«I Paesi che hanno saputo affrontare e attuare le necessarie riforme, stanno ora uscendo più rapidamente dalla crisi, mentre altri mercati mancano ancora di dinamismo e ripresa del clima di fiducia di consumatori e imprese». Così Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia, commenta i dati del mercato europeo dell'auto a novembre.

«L'Italia, che pure chiuderà il 2014 con un aumento dei volumi tra il 3 e il 4% rispetto all'anno precedente - osserva - si colloca in questa seconda categoria, considerando che il mercato normalizzato dovrebbe aggirarsi su 1,8 milioni di unità e che il naturale ricambio del parco circolante, da solo, non rappresenta una spinta sufficiente in direzione di una vera ripresa. Se i volumi immatricolati negli anni di crisi (2011-2014), molto al di sotto del valore medio annuo degli ultimi vent'anni (2,068 milioni di unità), hanno contribuito all'innalzamento dell'età media del parco, passata da 7,5 anni del 2003 a 9,5 del 2013, a frenarne il rinnovo c'è la progressiva perdita di capacità di spesa degli italiani, accompagnata da un controproducente inasprimento delle imposizioni fiscali sull'auto».

"L'Europa presenta ancora segni di discontinuità". "L'Europa presenta ancora una discontinuità che aveva già caratterizzato i primi mesi del 2014, dovuta soprattutto al segno negativo dei grandi mercati quali Germania e Francia che ne frenano la crescita". E' il commento ai dati sul mercato europeo di Romano Valente, direttore generale dell'Unrae, l'associazione delle Case automobilistiche estere.

"Questo è un segno - prosegue Valente - che la stabilità del mercato è ancora da conquistare. Anche in Italia i segnali di ripresa restano tiepidi, nonostante l'ampiezza del parco circolante anziano giustificherebbe azioni di rinnovamento, come la proposta della detraibilità di parte dei costi di acquisto, formulata dall'Unrae. Il 2014 proietta ormai un mercato italiano a 1.360.000 immatricolazioni. In assenza di interventi, il 2015 segnerà una moderata crescita stimata attorno al 2,5%".

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