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Bankitalia, Italia in crisi: a ottobre risale il debito e calano le entrate

Il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi

ROMA. Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in ottobre di 23,5 miliardi, a 2.157,5 miliardi. E' quanto risulta dal bollettino "Finanza Pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d'Italia.

L'incremento, spiega la Banca d'Italia in una nota, riflette per 6,6 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 17,8 miliardi l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Nel complesso, l'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTP indicizzati all'inflazione (BTPi) hanno contenuto l'incremento del debito per 0,8 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Nei primi dieci mesi il debito pubblico è aumentato di 87,7 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (64,4 miliardi) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (31,7 miliardi). Nel complesso, l'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l'incremento del debito per 8,4 miliardi. Sul fabbisogno dei primi dieci mesi ha inciso per 4,7 miliardi (11,7 miliardi nel corrispondente periodo del 2013) il sostegno finanziario ai paesi dell'area dell'euro. Complessivamente, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell'area era pari alla fine dello scorso ottobre a 60,3 miliardi.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in ottobre a 28,5 miliardi, in diminuzione del 2,7 per cento (0,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi dieci mesi dell'anno le entrate sono rimaste sostanzialmente invariate. Lo afferma il bollettino di Bankitalia.

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