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Abbandona figlio di 9 mesi su scogliera, la madre: "Ho voluto ucciderlo"

Per la sua scomparsa è indagata la madre Natalia Sotnikova, 40 anni, moscovita, accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà

IMPERIA. Fredda, determinata e soprattutto molto lucida. Così è apparsa ai pm di Imperia Natalia Sotnikova che al procuratore aggiunto Grazia Pradella durante l'interrogatorio di ieri sera ha detto: «Ho voluto uccidere mio figlio».

La confessione di Natalia Sotnikova «è stata chiara, lucida e particolareggiata - ha detto
il procuratore aggiunto Grazia Pradella -. La donna ha detto di aver nuotato per alcuni metri e, quando si è accorta che il bambino non respirava ha sganciato il marsupio e l'ha lasciato
andare».

Sono riprese con le prime luci del giorno le ricerche del piccolo Semyon, il bimbo russo di 9 mesi scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì a Bussana, località a pochi chilometri da Bordighera. Per la sua scomparsa è indagata la madre, 40 anni, moscovita, accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà al termine di un lungo interrogatorio ieri sera in Procura ad Imperia.

Le indagini, affidate ai carabinieri del reparto operativo e del nucleo investigativo di Imperia, si svolgono tra Bussana e Bordighera, dove la donna con suo figlio e un accompagnatore si trovavano per una vacanza di una settimana in un hotel di lusso. La donna si trova al momento in stato di fermo in prigione a Imperia.

Inizialmente Natalia parlava, si contraddiceva, piangeva, diceva di averlo ucciso perchè temeva avesse una malattia grave. Ma ai carabinieri ha indicato da subito con sicurezza il punto dove ha abbandonato il piccolo e da lì sono partite le ricerche.

Secondo il suo racconto, la donna è uscita dal Grand Hotel del mare di Bordighera con Semyon alle 2 del mattino, è salita sulla lussuosa Bmw blu notte noleggiata a Ginevra, ha percorso una ventina di chilometri ed è arrivata sulla scogliera di Bussana, abbandonando lì il piccolo, figlio del suo primo marito.

L'uomo che l'accompagnava e che dormiva in una delle due stanze da letto della suite le ha chiesto dove avesse lasciato il bambino e, non ricevendo risposte coerenti, ha chiamato i carabinieri.

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