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India, denuncia i suoi tre stupratori: il branco si vendica e le dà fuoco

Il coraggio della ragazza di 17 anni aveva permesso di far arrestare i tre violentatori, che però sono usciti su cauzione e non hanno tardato a vendicarsi

LUDHIANA. A 17 anni, aveva avuto il coraggio di denunciare i tre uomini che l'avevano violentata, nell'India povera e rurale. Ma gli stupratori, appena usciti dal carcere, si sono vendicati: insieme ad altri complici, l'hanno catturata, l'hanno cosparsa di benzina e le hanno dato fuoco. Ora la ragazza lotta fra la vita e la morte in ospedale, con gravi ustioni su quasi tutto il corpo. Al momento, solo due componenti del branco sono stati arrestati. L'ennesima storia di violenza sulle donne in India è avvenuta ieri nello stato del Punjab, nel nordovest del paese, a Ludhiana.  Nei mesi scorsi la ragazza (il cui nome non è stato divulgato) aveva denunciato i tre uomini che l'avevano stuprata, consentendone l'arresto.

Rilasciati dietro cauzione la settimana scorsa, gli stupratori hanno deciso di vendicarsi. Ma non hanno avuto il coraggio di agire da soli. Contro una ragazzina di 17 anni, hanno dovuto chiedere aiuto ad altri tre amici. Il branco ha raggiunto l'abitazione della ragazza, l'ha catturata, l'ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. L'adolescente ha riportato gravissime ustioni su quasi tutto il corpo ed è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale. Soltanto due dei sei responsabili, identificati come Sahjad e Anwar, sono stati arrestati. Il commissario di polizia di Ludhiana, Pramod Banun, spiega che «sono in corso indagini per identificare anche gli altri colpevoli».

Quella del Punjab è solo l'ultima di una infinita serie di violenze sulle donne, spesso atroci, avvenute negli ultimi anni in India. L'episodio più noto era avvenuto nel 2012 a Delhi: una studentessa di 23 anni era stata violentata e massacrata di botte da sei persone insieme al fidanzato su di un bus, ed era morta all'ospedale alcuni giorni dopo. Solo qualche giorno fa ha destato scalpore un video, girato nella città di Rohtakfa, che mostra due sorelle costrette a subire le avances di tre uomini a bordo di un autobus affollato. Le ragazze resistono, a colpi di cintura e spintoni, alle provocazioni degli aggressori, tra l'indifferenza generale. Un recente rapporto di Human Rights Watch (Hrw) denuncia le condizioni disumane in cui sono costrette a vivere le donne negli ospedali psichiatrici del paese asiatico: vittime di abusi sessuali, sottoposte a elettroshock e trattate «peggio degli animali».

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