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Naufragio al largo di Lampedusa: 18 morti e 76 profughi soccorsi

Il primo dall'inizio dell'operazione Triton. Le salme verranno trasportate a Porto Empedocle. Continuano le ricerche degli altri dispersi in mare

PALERMO. Un nuovo naufragio stanotte nelle acque del Canale di Sicilia, a 150 miglia da Lampedusa. Sono 18 i cadaveri recuperati in mare, mentre 76 sono i superstiti soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera che, con l'intervento anche della nave "Etna" della Marina militare, a 40 miglia a Nord di Tripoli.

Si tratta del primo naufragio da quando si è conclusa l'operazione Mare Nostrum ed è invece iniziata l'operazione europea "Triton", gestita da Frontex, che ha ristretto il raggio di azione entro cui far partire i soccorsi e il cui obiettivo è il controllo delle frontiere.

Altre due imbarcazioni cariche di extracomunitari sono state assistite in queste ore dalle navi della Marina militare. La "Driade" ha prelevato 100 persone e la "Cigala Fulgosi" altre 102.

C'è anche il corpo di una bambina di 6 o 7 anni fra le 17 salme - due delle quali donne - giunte a Porto Empedocle (Ag). La prefettura di Agrigento si è già attivata per trovare i posti disponibili per accogliere le bare nei cimiteri della provincia. Durante la notte, le salme rimarranno nelle celle frigorifere di un magazzino dell'area portuale. E' probabile che il trasferimento avvenga domani mattina.

L'ultimo naufragio nel Canale di Sicilia risale all'1 novembre scorso e a bordo c'erano 120 migranti provenienti dal centro Africa. In quel caso dopo 20 miglia il gommone ha ceduto nella parte centrale e sono caduti tutti in mare, in pochi avevano delle camere d' aria per copertoni da usare come salvagenti. Il bilancio fu di  27 dispersi, 4 feriti, e 89 superstiti.

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