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Rifiuti, l'esperto lancia l'allarme: la Sicilia piena di amianto

Ezio Bonanni, il presidente nazionale ONA (Osservatorio Nazionale Amianto): "Molte imprese del Nord hanno ubicato in Sicilia tutte le attività più pericolose per la salute"

"Mi viene da pensare che vengano dagli altri paesi a gettare qui rifiuti e amianto", spiega la lettrice

PALERMO. La Sicilia e l’amianto. Un binomio familiare a tutti gli isolani, dal momento che ormai quasi tutti i siti siciliani sono praticamente immersi in questo materiale pericoloso.

A denunciarlo è Ezio Bonanni, il presidente nazionale ONA (Osservatorio Nazionale Amianto), durante la trasmissione radiofonica Ditelo A Rgs. “Abbiamo presenza massiccia di amianto in tutti i siti siciliani – spiega-. C’è stato un immobilismo anche da parte degli enti regionali”.  A Messina, ad Augusta e  nel capoluogo, sono moltissime le strutture in cui è presente l’amianto: si pensi alle scuole, agli ospedali, alle caserme, e anche alle installazioni della marina militare; prima del 1992, anno in cui venne approvata la legge n. 257, che metteva al bando l’amianto, non esisteva nessun obbligo di bonifica per le istituzioni, né un divieto d’uso.

Ma le cause sono anche da ricercarsi al nord d’Italia. “Molte imprese del Nord hanno ubicato in Sicilia tutte le attività più pericolose per la salute - continua Bonanni -, come l’industria petrolchimica di Gela, o Fincantieri a Palermo: entrambe hanno fatto largo uso di amianto nella loro produzione, con tragiche conseguenze, non solo attuali, ma anche per i prossimi decenni”.

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