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Anziani e salute, la Sicilia è la terra dove si vive più a lungo: tutti i dati - Video

Uno studio dice i siciliani sono mediamente in buona salute (46%) ma quasi la metà di essi è a rischio fragilità ed il 70% soffre di almeno una malattia cronico-degenerativa

PALERMO. L’Italia è il Paese d’Europa nel quale si vive più a lungo e la Sicilia è una delle regioni italiane con la maggiore sopravvivenza. Nell’isola vivono quasi 1 milione di anziani, considerando che la terza età si considera abbia inizio a 65 anni. L’aspettativa di vita oggi ha raggiungo, in media, gli 84 anni per le donne e i 79 per gli uomini. Con il crescere dell’età media crescono anche le esigenze di salute e di qualità della vita. Per studiare lo stato di salute degli anziani e predisporre i programmi di prevenzione a loro dedicati è nato il programma Passi d’argento. Uno studio condotto a livello nazionale ed attivato in Sicilia dall’assessorato regionale della salute, Dipartimento per le Attività sanitarie ed osservatorio Epidemiologico.

Lo studio dice che gli anziani siciliani sono mediamente in buona salute (46%) ma quasi la metà di essi è a rischio fragilità ed il 70% soffre di almeno una malattia cronico-degenerativa. Mentre il 34% degli ultra sessantacinquenni è a rischio di disabilità. Rilevanti problemi uditivi e di vista. “La rete del sistema di sorveglianza Passi d’Argento – dice Alberto Perra, Dirigente di ricerca del Centro Nazionale di epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità – ha un doppio scopo. Da un lato conoscere lo stato si salute dei nostri anziani e seguirne l’evoluzione con cadenza annuale come solo un sistema di sorveglianza può fare, dall’altro fornire ai decisori nazionali e regionali gli strumenti per programmi di intervento mirati che servano a migliorare la qualità della vita e la salute dei nostri anziani consentendo anche al sistema sanitario di risparmiare sulle cure e destinare le risorse ad ulteriore promozione della salute”.

“Investire sugli anziani può sembrare strano – dice Stefania Salmaso, Direttore del centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità –, in realtà è prioritario visto che gli anziani sono la fetta di popolazione che assorbe la maggiore quota di risorse del sistema sanitario ma anche e soprattutto per il miglioramento della qualità della vita. Tanti passi avanti sono stati fatti ma ci sono ancora margini di miglioramento nel settore”.

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