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Più proteine e meno zucchero, arriva il super latte della Coca Cola

Il nuovo drink è stato ribattezzato "Milka cola"

NEW YORK. Coca Cola è pronta a sbarcare nel mercato del latte, e lo fa con un prodotto che avrà il 50% in più di proteine e il 30% di zucchero in meno rispetto al latte tradizionale. Ma costerà il doppio.  Il nuovo drink del colosso di Atlanta, già ribattezzato 'Milka cola', verrà lanciato il mese prossimo sugli scaffali dei supermercati americani. Si chiamerà 'Fairlife', conterrà molto calcio e sarà senza lattosio.

A dare l'annuncio è stata Sandy Douglas, global chief customer officer di Coca Cola, la quale ha spiegato ai media statunitensi che l'azienda sta investendo nel settore del latte per costruire il brand, e per un paio di anni non si aspetta «una pioggia di denaro». Ma «come è avvenuto con Simply» (la loro linea di succhi di frutta) - ha aggiunto - «quando si lavora bene, il denaro arriva dopo». Anche se la rivista specializzata Dairy Today sottolinea come le vendite del latte negli Usa sono in calo dell'8% negli ultimi dieci anni, e la metà degli adulti americani non beve latte.  Un portavoce di Fairlife, tuttavia, ha precisato che il 'Milka cola' sarà un «latte ultra-filtrato e innovativo», proveniente da aziende agricole sostenibili e a conduzione familiare. Del resto da tempo Coca Cola sta puntando sulla diversificazione dei suoi prodotti (vedi l'acqua minerale e la Coca Cola in capsule 'fatta in casà) per far fronte al calo delle vendite delle bevande zuccherate, che negli Usa sono finite nel mirino di molti nell'ambito della lotta all'obesità. A New York, per esempio, l'ex sindaco Michael Bloomberg ha portato avanti una battaglia contro le maxi-bibite alla soda, mentre a Berkeley, in California, è stato approvato un referendum per introdurre una tassa sulle bevande zuccherate (pari ad un centesimo ogni lattina).

Un trend, questo, che si ripercuote sulle vendite del colosso di Atlanta, il più grande produttore di bevande al mondo: nel terzo trimestre del 2014, infatti, le vendite sono scese a 11,98 miliardi di dollari dai 12 miliardi dell'anno precedente. Mentre gli analisti - secondo i dati riportati dall'agenzia Bloomberg - si aspettavano vendite per 12,1 miliardi di dollari. Ma dopo le critiche per non aver risposto abbastanza rapidamente al crollo delle vendite, l'amministratore delegato Muthar Kent ha promesso di ridurre le spese di 3 miliardi di dollari l'anno entro il 2019.

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