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Ottimismo Confindustria: "Per l'Italia una buona ripartenza nel 2015"

Segnali positivi riscontrati dal Centro studi: export in aumento, occupazione in recupero e si è fermata l'emmoragia di credito alle imprese

ROMA. Confindustria inizia a vedere una flebile luce alla fine del tunnel. Il quarto trimestre, secondo le previsioni del Centro Studi, potrebbe mostrare «secondo i pochi dati disponibili, un Pil invariato». E questo, sottolinea il rapporto mensile, «sarebbe una migliore base per la ripartenza già dall'avvio dell'anno prossimo». I segnali positivi però non si limitano ad una possibile ripartenza del Pil a seguito di un Pil finalmente senza segno meno davanti: «in Italia - spiega il Csc - l'export è tornato ad aumentare, l'occupazione mostra i primi segnali di recupero, si è arrestata l'emorragia di credito alle imprese (anche se le condizioni d'offerta rimangono strette) e la riduzione dei tassi, di cui hanno molto beneficiato titoli pubblici e bancari, inizia a essere trasmessa alle piccole aziende».

Dal rapporto emerge anche la conferma della ritrovata sintonia fra gli industriali e il Governo: «Noi diamo un giudizio positivo sulla capacità di analisi del Governo Renzi, ha fatto un quadro preciso dei problemi strutturali del paese», ha detto nei giorni scorsi il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sottolineando comunque che «potremo esprimere un giudizio finale sono alla fine». Oggi il report sottolinea che «le riforme strutturali danno frutti nel medio termine, ma nell'immediato rispondono alla domanda di cambiamento del Paese e restituiscono così la fiducia necessaria a rilanciare consumi e investimenti». Anche perchè, a livello estero, «nel mare di incertezza sgorgato dalla crisi si stagliano alcuni solidi pilastri su cui poggia l'espansione globale destinata a rafforzarsi nei prossimi trimestri».

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