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Abusi sessuali e stupri di gruppo nell'esercito, scoppia il caso in Australia

Istituita una task force che ha giudicato plausibili oltre due mila denunce. Almeno 13 dei presunti responsabili sarebbero ancora in servizio

SYDNEY. L'istituzione di una commissione nazionale d'inchiesta sulle accuse di abusi, fisici e sessuali, durante i 28 anni di vita dell'Accademia Militare australiana di Canberra: è la raccomandazione contenuta in due rapporti di una task force investigativa presentati oggi in Parlamento dal ministro della Difesa David Johnson. I rapporti denunciano gli abusi nelle forze armate in genere e, in particolare, i casi che coinvolgono direttamente l'Accademia.

Nel chiedere una commissione nazionale d'inchiesta sull'Accademia, la task force sostiene che le Forze di Difesa non sarebbero in grado di trattare direttamente i casi, dato il tempo trascorso da quando si sono verificati o sono stati denunciati. La task force, presieduta da un ex giudice, ha esaminato e giudicato plausibili 2.224 denunce, che vanno da abusi verbali e da violenze fisiche a stupri di gruppo, presentate da più di 1.650 ricorrenti.

Almeno 13 dei presunti responsabili degli abusi sono ancora in servizio nelle forze armate. Di particolare gravità la situazione emersa nella scuola della marina Hmas Leeuwin a Fremantle in Australia Occidentale, dove nel corso di decenni oltre 200 ragazzi fra 13 e 17 anni di età subirono gravi abusi fisici e sessuali, spesso da parte di superiori. Secondo gli investigatori, le Forze di Difesa non potevano non esserne a conoscenza. La task force è stata istituita nel novembre 2012 in risposta al cosiddetto scandalo Skype, l'incidente del 2011 in cui un cadetto dell'Accademia Militare aveva trasmesso per Skype ai suoi amici in una stanza vicina immagini di sè stesso mentre faceva sesso con una cadetta, ignara del collegamento. Il caso aveva dato inizio a più di 2.400 denunce di abusi.

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