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Landini: "Il governo non interviene contro i disonesti"

"Sul Jobs Act non ci fermeremo, il lavoro deve avere dei diritti"

ROMA. «L'onestà è un problema vero. L'Italia ha 60 miliardi di euro di corruzione, 180 di evasione, il falso in bilancio che non è reato, nessuna legge sul rientro dei capitali. Ma questo è il punto che non si vuole affrontare. Perchè il governo su questo non fa i decreti? Perchè non ha la stessa forza che ha messo sull'articolo 18?». Intervistato dal Fatto Quotidiano, il leader della Fiom Maurizio Landini spiega di aver voluto «porre la questione morale. I lavoratori sono la parte onesta - dice - e c'è una parte disonesta del Paese contro cui non si interviene. Chi è onesto non conta nulla e si fanno leggi che continuano a garantire ai disonesti di fare i disonesti». «Si fa fatica a dire che siamo in presenza di un governo di sinistra. Sia per le politiche che fa sia per la presenza del Ncd. Il vero ministro del lavoro, in realtà, è Maurizio Sacconi. Le politiche che sta facendo Renzi sono quelle della Confindustria, dei poteri forti», afferma Landini. Sul Jobs Act, «che il governo non intendesse fermarsi ci è stato chiaro fin dall'inizio. Ma anche noi non ci fermeremo. Impediremo che vengano applicate certe norme nelle aziende e nei territori. Se le imprese pensano che non succeda nulla, se lo scordino. Non escludiamo nulla neanche sul piano giuridico. Non pensino che ci possono licenziare tranquillamente. Il lavoro deve avere dei diritti».

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