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Riforme, Grasso: sono urgenti, l'Italia è insicura

Il presidente del Senato: "Mi auguro che non ritorni, su questi temi vitali, il clima di chiusura reciproca e che non si ripetano i gravi comportamenti che si sono verificati durante la riforma costituzionale"

FIRENZE. "L'Italia è vulnerabile e insicura, le occupazioni delle piazze e delle periferie segnalano un malessere; questo impone un quadro politico stabile per attuare le riforme urgenti per far ripartire il Paese". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, durante il suo intervento al ventesimo vertice antimafia, a Bagno a Ripoli (Firenze).

Grasso ha elencato "la riforma del lavoro, della giustizia civile e penale, della legge elettorale. Mi auguro - ha aggiunto - che non ritorni, su questi temi vitali, il clima di chiusura reciproca e che non si ripetano i gravi comportamenti che si sono verificati durante la riforma costituzionale, lo Sblocca Italia e il Jobs Act. Che si riesca ad improntare il confronto democratico al drammatico senso di urgenza e di responsabilità di cui ha vitale bisogno il Paese - ha concluso Grasso - e che la gente ci chiede a gran voce. Vi assicuro che io considero questo il mio più importante impegno".

"Bene disegno di legge del Governo sulla criminalità organizzata". "Ho accolto con favore il disegno di legge del Governo contro la criminalità organizzata e i patrimoni illeciti - ha aggiunto il presidente del Senato -, anche se non posso ahimè entrare nel merito delle soluzioni", vista la carica che ricopro". "Ormai da mesi - ha aggiunto - sulle riforme penali c'e' una difficoltà politica a giungere a soluzioni equilibrate e condivise".

Il ddl "tratta di temi importanti su cui sono intervenuti spesso - ha continuato - autoriciclaggio, falso in bilancio, sequestro e confisca allargata e per equivalente, la responsabilità' politica degli enti, la revisione dell'agenzia per i beni confiscati". "Voglio anche dire - ha concluso - che, per rispondere a una accorata sollecitazione del M5s, ho immediatamente assegnato in sede deliberante alle commissioni affari istituzionali e giustizia un loro disegno di legge sul codice delle leggi antimafia volto a consentire che l'obbligo di produzione di documentazione antimafia per le aziende si estenda anche a tutti i familiari conviventi titolari delle aziende, in Italia e all'estero".

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