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Buco da 808 milioni nelle Asp siciliane, maglia nera a Messina e Catania

Ecco i dati dei deficit nella sanità siciliana provincia per provincia venuti fuori dopo l'ultima ricognizione da Roma

PALERMO. L’ultima ricognizione fatta a Roma ha messo in evidenza che i debiti residui di Asp e ospedali verso i fornitori valgono 808 milioni e 999 mila euro. Altri 966 milioni e 465 mila euro sono i debiti che le aziende sanitarie hanno accumulato verso le banche che svolgono il servizio di tesoreria e che hanno anticipato risorse per l’attività ordinaria in attesa dei fondi regionali. La somma fa un miliardo a 775 milioni ma il mutuo sarà di due miliardi e 903 mila euro perchè la Regione stima prudenzialmente che questa sia la reale necessità al termine di tutte le verifiche.
Grazie alla quota restituita alle banche le Asp risparmieranno interessi annui che valgono 33 milioni e mezzo.
Le Asp più indebitate sono quella di Catania e quella di Messina: la prima deve quasi 95 milioni alle imprese e 224 alle banche, la seconda 90 milioni ai fornitori e 148 alle banche. Mentre quella di Palermo deve 113 milioni alle imprese e 95 agli istituti di credito.
La Asp di Agrigento ha un debito di 80 milioni verso i fornitori e 91 verso le banche. Il totale del debito dell’Asp di Siracusa è di 151,7 milioni mentre quello della Asp di Trapani supera di poco i 100.
Fra gli ospedali, quello più indebitato è Villa Sofia-Cervello di Palermo: deve 40,7 milioni alle imprese e quasi 19 alle banche. Mentre il Civico, anche in questo caso a Palermo, deve risarcire 21 milioni ai fornitori e 34 agli istituti di credito. Il Garibaldi di Catania ha un debito complessivo di 53 milioni. Il Papardo di Messina ridarà 12,6 milioni ai fornitori e 24,3 agli istituti di credito. Chi sta meglio, si fa per dire, è il Policlinico di Palermo che deve 34,5 milioni alle imprese e 3 alle banche.

GIA. PI.

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