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Social card agli immigrati, Salvini: "Governo Renzi istiga al razzismo"

Il segretario va giù duro anche sulla possibilità di pagare il canone Rai insieme alla bolletta della luce: "Una vergogna, faremo ricorso ovunque, anche in Europa"

MILANO. «Il canone Rai da pagare con la bolletta della luce è una vergogna. Costringere gli italiani a pagare anche se non hanno la tv in casa è una vergogna assoluta. Faremo ricorso ovunque, anche in Europa perchè non è possibile tartassare gli italiani». Lo afferma il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a «La telefonata di Belpietro» su Canale 5, che ha anche parlato dei soldi destinati ai disabili. «I soldi ai disabili, ai malati di Sla sono una cosa giusta ma sono stati rimessi perchè i disabili si sono arrabbiati ed il governo è stato costretto a rimettere qualche quattrino. Però li ha tolti all'Unione Italiana dei ciechi. Il governo li dà con un mano e li toglie con l'altra».

Il segretario della Lega va giù duro anche sul capitolo immigrazione. I sondaggi sono contrari ma «in Emilia Romagna io ci credo. Ci sono migliaia di romagnoli che pensano di restare a casa e non andare a votare ma ho visto gente esasperata. A fronte di migliaia di rom e immigrati che hanno colazione e cena, ci sono i terremotati che pagano addirittura la Tari. Il governo Renzi istiga al razzismo. Hanno detto che finiva Mare Nostrum, gli hanno cambiato nome e nelle ultime 24 ore sono sbarcati migliaia di immigrati che il governo ospita in hotel tre stelle con piscina e fronte spiaggia a cui gli italiani pagano colazione e pernottamento». «Confermano la social card agli immigrati. Mi viene il dubbio che il governo Renzi stia alimentando le proteste», aggiunge Salvini nell’intervista a Belpietro. «Il governo Renzi istiga al razzismo».

Salvini è critico anche sulle parole di Renzi, che ha avanzato l’ipotesi di candidare Roma per le Olimpiadi. «Ieri quando ho sentito Renzi che pensa di candidare Roma non sapevo di ridere o piangere. Prima mettesse a posto le strade e le case poi pensino alle Olimpiadi».

E sull’ipotesi di diventare un giorno sindaco di Milano, ecco la risposta del leader leghista: «È un sogno fare qualcosa per la propria città dove sei nato, dove hai fatto l'asilo e le scuole. Vediamo cosa mi chiederanno di fare, se ci saranno impegni di carattere nazionale. Vediamo se verrà prima Milano o qualcosa altro».

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