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Berlusconi attacca Renzi: "Il Jobs act? Non porterà un posto di lavoro in più"

Il Cavaliere punta il dito contro la politica economica del governo e invita gli elettori a votare alle Regionali di Emilia Romagna e Calabria: "Avranno una ricaduta nazionale"

ROMA.  Dopo una lunga lettera per mobilitare Forza Italia in vista del «no tax day» in programma per fine novembre, Silvio Berlusconi torna in televisione ed in una sorta di maratona sui tg Mediaset alza i toni contro Matteo Renzi e la politica economica del governo. Il Cavaliere è convinto che l'esecutivo avrà vita breve perchè si regge «su una maggioranza artificiale» e poi, a suo dire, non sta mantenendo le promesse fatte.

L'ultima disattesa riguarda il Jobs act: «Non porterà un posto di lavoro in più». Una sonora bocciatura all'esecutivo e l'appello al popolo azzurro affinchè domenica si rechi alle urne in Calabria ed Emilia: «Un voto - avverte - che avrà una ricaduta nazionale». Dopo quasi una settimana di cure per l'uveite, il Cavaliere, in collegamento da Arcore, si presenta in televisione senza gli ormai classici occhiali da sole con cui si era fatto vedere in pubblico sabato scorso a Milano. Berlusconi è un fiume in piena, non nasconde la preoccupazione in vista del voto regionale di domenica ed il richiamo a non disertare le urne va proprio in quella direzione.

Complici i sondaggi ed il rischio di un sorpasso della Lega Nord di Matteo Salvini, Berlusconi invita il popolo azzurro a recarsi a votare perchè il risultato avrà un «peso» anche a livello nazionale. Certo, dalle sue parole traspare scetticismo anche perchè sul risultato di Fi, a suo dire, ha inciso l'impossibilità di fare una campagna elettorale sul campo, «Io sono bloccato ad Arcore mentre gli altri leader sono andati in tv tre volte al giorno - accusa - l'avessi fatto io avrebbero gridato al disastro». L'invito a recarsi alle urne l'ex premier lo rivolge in primis ai «pensionati» perchè «è nel loro interesse, ma anche a tutti gli altri elettori che sono rimasti a casa perchè non credono più in questa politica e in questi politici. Noi ci siamo - avverte - e ci saremo ancora e quindi anche per i giovani c'è un motivo in più rispetto al passato di dare il loro voto a queste elezioni».

Un messaggio inviato ai suoi competitor e a chi pensa che sia arrivato il momento per lui di farsi da parte. Anzi, nulla di più sbagliato a sentire la sua intervista: «Presto tornerò in campo - dice - è una certezza ed è la dimostrazione della mia innocenza». L'ex premier insiste sulla sua condizione personale: «Noi viviamo in un sistema che va avanti così come se niente fosse ma che non è più una democrazia perchè siamo governati dal terzo governo che non è eletto dai cittadini, il mio è stato l'ultimo eletto dai cittadini».  Il battage mediatico ha anche l'obiettivo di mobilitare gli azzurri in vista della kermesse divisa in due giorni organizzata da Forza Italia contro la politica economica del governo.

Berlusconi spara a zero sul jobs act: «Era stato presentato come l'annullamento dell'articolo 18 ma come al solito è stata annunciata una cosa di destra e invece si è ritornati su una formula che non porterà un solo nuovo assunto».  I toni cambiano solo quando si parla di legge elettorale. L'ex capo del governo evita affondi e non entra nemmeno nei dettagli del provvedimento, l'unico commento che si lascia sfuggire è l'auspicio affinchè si arrivi ad un modello «democratico che tenga conto delle reali situazioni».

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