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Renzi: "Inventano ragioni per scioperare, io voglio creare lavoro"

Il premier torna sullo stato di agitazione previsto per il 12 dicembre. "Non mi preoccupo. Abbiamo detto che le cose cambieranno e così sarà"

ROMA. «Non mi preoccupo di far scioperare le persone ma farle lavorare. Anzichè passare il tempo a inventarsi ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro perchè c'è ancora tantissimo da fare». Così il premier Matteo Renzi commenta a Rtl 102.5 lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 12 dicembre. «Ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi. Ma il governo sta cercando di mettere in piedi tutte le azioni necessarie per far ripartire il lavoro. Se coloro i quali non hanno mai scioperato in passato, oggi scioperano sempre, gli faccio i miei auguri». «Il Paese è diviso in due: tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi - prosegue Renzi in onda su Rtl - in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. Non mi preoccupo: possono far scioperi ma noi abbiamo promesso che cambieremo e, piazza o non piazza, le cose le cambiamo».

Il premier è intervenuto anche sul Jobs act, affermando che «siamo pronti a mettere la fiducia se serve, ma non è detto che ce ne sia bisogno. A ieri sembrava di no. Vedremo nei prossimi giorni». «Siamo pronti con i decreti attuativi della delega lavoro. Arriveranno nei primi trenta giorni» dall'entrata in vigore. Saremo rapidissimi».

Il presidente del consiglio si esprime anche sul processo eternit dopo la sentenza annullata che ha scatenato la rabbia delle famiglie delle vittime. «O una vicenda come Eternit non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione perchè non ci deve essere l'incubo della prescrizione». Le domande di giustizia - osserva - non vengono meno nel tempo. Cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco della prescrizione».

Un altro capitolo dell’intervista è dedicato alle prossime elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria. «Qualcuno vuole fare un test di come stanno i partiti, a me va bene: negli ultimi mesi il Pd ha vinto le partite in Regioni che erano del centrodestra, da Piemonte a Sardegna e Abruzzo. Se domenica vogliono dire come sta il Pd sarò felice, ma non darei una lettura nazionale di questo voto. E non la darò io stesso se, come spero, vinciamo».

Renzi ha parlato anche delle possibili dimissini a breve di Giorgio Napolitano. «È nel pieno diritto di Giorgio Napolitano lasciare prima del tempo. Nessuno deve tirargli la giacchetta, neanche io. A me farebbe piacere che restasse il più possibile ma sarà lui a decidere e qualunque sia la decisione dovrà avere la gratitudine di tutti gli italiani e soprattutto delle forze politiche».

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