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Prima di una gravidanza, il 60% delle donne non consulta il medico

Secondo Agenas manca la cultura preconcezionale

ROMA. Nell'ultimo anno il 59% delle donne non ha mai consultato il proprio medico di fiducia per chiedere consigli su come affrontare la gravidanza. Un momento vissuto come un evento naturale della vita, che non ha bisogno dell'intervento medico fino a che non si instaura. Ma i numeri mostrano che ridurre le cattive abitudini anche prima della gravidanza può ridurre eventuali problemi: se una donna non fuma riduce il rischio di infertilità di circa il 30%, e di avere un neonato prematuro di circa il 25%. Assumere acido folico durante l'età fertile prima della gravidanza e nel primo trimestre, riduce il rischio del 72% di anencefalia e spina bifida (due gravi malformazioni del sistema nervoso centrale).

Tutti esempi poco noti e messi in  Numeri e considerazioni che segnalano una scarsa cultura preconcezionale e che sono emersi durante il workshop «La salute della coppia prima della gravidanza: conoscere per comunicare», organizzato da Agenas. Dal focus è emerso come «le donne non comunicano al ginecologo o al proprio medico di famiglia, ma neppure alle persone a loro vicine, che stanno cercando di avere un bambino, considerandolo un fatto strettamente privato». Il web si conferma il luogo riservato alle domande 'leggere', ma anche al confronto delle esperienze e delle informazioni ricevute. «La coppia - ha sottolineato il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere - necessita di essere accompagnata in un percorso informativo ben strutturato, oltre che mediato da un contatto diretto con gli operatori sanitari, anche attingendo informazioni da siti attendibili ed ufficiali».

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