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Isis: paura di attacchi anche alla Santa Sede

Timori per i lupi solitari che potrebbero colpire il Pontefice. Ma dalla Santa Sede per il momento smentiscono: "Nessuna misura rafforzata"

ROMA. Il timore di attacchi dell’Isis si sposta pure in Vaticano. Secondo il Corriere della Sera l’esercito islamico, attraverso lupi solitari europei affiliati all'Isis, potrebbe colpire anche il Pontefice. Ma non attraverso grandi attentati, ma tramite «l’atomizzazione dell’eversione», stando a quanto dicono gli analisti. L’unico timore è che qualche affiliato europeo, per imitazione prepari un’azione dimostrativa fai-da-te: magari utilizzando un drone da pilotare su piazza San Pietro durante un’udienza. «Per ora», viene spiegato, «il pericolo non è quello di grandi attentati ma dell’atomizzazione dell’eversione».

Per questo motivo il quotidiano ipotizza anche un incremento delle misure di sicurezza attorno a Papa Francesco, che comunque è sempre stato «allergico» alla sicurezza e geloso della sua libertà di movimento.

Ma dal Vaticano, come spiega il capo della comunicazione, padre Federico Lombardi, per il momento tendono a minimizzare dopo le indiscrezioni del Corriere della Sera. «No. Non vi è nulla di nuovo. Non vi è alcun motivo specifico di preoccupazione. Non mi risulta alcun ”innalzamento” della protezione del Papa. È tutto come prima». Così risponde il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, interpellato a proposito dell'articolo di oggi del Corriere della Sera sui timori per possibili attentati a papa Francesco da parte del fondamentalismo islamico e sul potenziamento delle misure di sicurezza.

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