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Alfano: "Comando Triton? Nessuna competizione tra Marina e Viminale"

Il ministro degli Interni: "Il baricentro dell'operazione è Frontex e non l'Italia ed è a livello europeo che vengono stabilite le priorità"

ROMA. "Non c'è nessuna competizione interna al nostro Paese, perché noi siamo una squadra". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rispondendo in audizione alla Commissione Schengen sulla "ventilata competizione" tra Marina e Viminale sul comando di Triton.   "Il baricentro dell'operazione è Frontex e non l'Italia", ha sottolineato il ministro, "ed è a livello europeo che vengono stabilite le priorità".
"Stiamo valutando la soluzione di anticipare la decisione" sulle richieste di asilo " per decidere  la destinazione, e ciò potrebbe far diminuire l'arrivo di migranti al nostro Paese - ha detto il ministro Alfano - e si sottrarrebbe anche il flusso dei migranti aventi diritto alla più macabra agenzia di viaggi del mondo, che è quello che fa pagare loro un biglietto per la traversata del Mediterraneo".     Alfano ha spiegato che il nostro Paese sta compiendo uno sforzo anche per arrivare "all'applicazione flessibile del regolamento di Dublino per i minori non accompagnati e il ricongiungimento familiare. E per il mutuo riconoscimento delle decisioni di asilo".

"C'è la massima attenzione" da parte dell'intelligence, "mirata ad evitare l'arrivo di terroristi e al radicamento di cellule", ha affermato il ministro Alfano, alla Commissione Schengen, che rispondendo sul rischio dei foreign fighters collegato al flusso di migranti, ha spiegato che è stato "potenziato il controllo sui valichi di frontiera più esposti per evitare che vi transitino i combattenti diretti alle aree di conflitto o di ritorno. Potenziato anche il Sis II", il sistema informazioni Schengen.

"La disputa di due valori, quello della sicurezza e quello della privacy è conflitto tipico di questo tempo. In passato c'è stata una tutela accentuata per il valore della privacy. In questo momento noi, come ministri dell'Interno e come presidenza italiana, abbiamo fatto un forte appello al parlamento europeo per valutare molto bene il tema della sicurezza". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano in audizione al Comitato Schengen.    "L'Italia ritiene che il pnr (passenger name record) sia uno strumento di notevole efficacia e per questo il suo utilizzo a fine investigativi è stato inserito nel programma del semestre", ha aggiunto Alfano, spiegando che l'"obiettivo è una più stretta collaborazione giudiziaria e di polizia per il controllo degli spostamenti sul territorio in tutta l'Unione Europea". Alfano ha anche affermato che è allo studio una direttiva per stabilire una "procedura per obbligare i vettori dei propri passeggeri a comunicare i dati pnr dei propri passeggeri per i reati per cui esiste mandato di arresto europeo e di terrorismo".

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