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Rifiuti elettronici, Calaciura: «Il 70 per cento gestito da illegali»

Il presidente di Ancra Confcommercio: «In Sicilia, nel 2013, buttate 120 mila tonnellate di scarti come frigoriferi e televisori»

Il settanta per cento dei rifiuti elettronici siciliani finisce «nelle mani sbagliate». È così che esordisce Maurizio Calaciura, presidente di Ancra, l’associazione dei commercianti di apparecchiature elettriche ed elettroniche aderente a Confcommercio. Intervenuto in diretta a «Ditelo a Rgs», Calaciura sottolinea «l’importanza dei controlli per riuscire ad arrivare per primi sugli elettrodomestici dismessi, in modo da evitare che entrino nel giro illegale delle cosiddette ecomafie».

Ai microfoni della trasmissione ha parlato di settanta per cento di Raee «dispersi». Da quale studio provengono questi dati?

"Si tratta dell’ultima ricerca effettuata dal Centro nazionale di coordinamento Raee che raccoglie, divise per regione, le quantità di tonnellate di rifiuti elettronici «sprecate» nel 2013".

Ha anche fatto una distinzione tra il «canale informale» e «quello illegale». Che senso ha questa separazione?

"In Sicilia, ad esempio, si calcolano centoventimila tonnellate in totale di rifiuti Raee prodotti. Di questi, soltanto il trenta per cento viene smaltito e riciclato nel modo corretto, con tutte le procedure necessarie per garantire il rispetto dell’ambiente. Il resto, purtroppo, viene disperso tra il canale informale, ossia la zona grigia, per cui gli elettrodomestici finiscono nelle mani di chi è privo di autorizzazioni; e, soprattutto, il canale illegale, quello delle cosiddette «ecomafie», per cui gente senza scrupoli riesce a trarre profitto dalla scomposizione e successiva vendita dei singoli componenti, come il rame, ma anche il ferro, l’alluminio, l’acciaio, l’argento, l’oro, il piombo e il mercurio".

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