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"Sindacato da Medioevo", botta e risposta tra Squinzi e la Camusso

ROMA. ''La mia Confindustria nel 2012 firmò l'accordo sui salari di produttività senza attendere la Cgil. Poi abbiamo concluso un'importante intesa sulla rappresentanza aziendale cui ha aderito pure la Cgil. Non siamo un partito politico. Abbiamo raggiunto tali accordi perché gli imprenditori ce lo chiedevano. Tutto diventerà più difficile con un sindacato che negli ultimi tempi si sta spostando, a proposito di lavoro e fisco, su posizioni anti storiche. Da Risorgimento, forse da Medioevo''. A dirlo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in un colloquio con il Foglio.

Nella legge di stabilità ''il discorso più innovativo resta l'eliminazione della componente lavoro dall'Irap che chiedevamo da moltissimo tempo. Nello stesso senso va la decontribuzione per i primi tre anni sui nuovi assunti. Questi due punti, adesso, non dovranno essere stemperati in Parlamento. Né lo sgravio futuro dell'Irap potrà essere pagato cancellando il piccolo taglio dell'aliquota di inizio anno. Meglio non fare sorprese'', afferma Squinzi.
''Nel senso dello choc necessario all'Italia va anche il Jobs act. Sono tutte misure che ci avvicinerebbero a una competitività normale, utili dunque per rientrare nel novero di quei paesi che già oggi stanno crescendo'', prosegue Squinzi, secondo cui lo choc, per essere tale, dovrebbe investire anche la burocrazia, con la ''Pubblica amministrazione che troppo spesso si trasforma in piombo sotto le ali del paese''.

Camusso: noi medievali? Non merita commenti. "Non meritano commenti" le parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo cui il sindacato, sul lavoro e sul fisco, è su posizioni "antistoriche, da Medioevo": questa la replica del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, premettendo, in maniera ironica, "interessante... i cavalieri della tavola rotonda?".

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