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Salvini: "O tutti condannano l'assalto a Bologna o io mi fermo"

 MILANO. «O tutti, senza se e senza ma, condannano e rifiutano qualsiasi tipo di violenza, oppure io mi fermo». Così Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, dopo le polemiche seguite all'aggressione di Bologna e gli episodi di questi giorni. Intanto, dalla polizia, accusata di non essere intervenuta in tempo per evitare l'attacco a Salvini di sabato, spiegano che, come riporta il Corriere della sera,  il leader della Lega avrebbe cambiato programma senza avvisare in tempo la questura.

Così, monta la polemica sulla vicenda. «Se a prendere gli schiaffi è una consigliera leghista e a essere distrutta e l'auto di un leghista, allora per qualcuno quasi ci sta. Questo è preoccupante», ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato a «La telefonata di Belpietro» su Canale 5 commentando quanti lo hanno accusato di aver cercato sabato una «provocazione» con la sua visita al campo nomadi di Bologna.

Salvini ha respinto l'accusa di aver mirato a una «provocazione»: «Io faccio il mio lavoro che è di controllare come si spendono i soldi pubblici», ha detto.  «Il 99% del mondo normale - ha proseguito - ha espresso solidarietà. Qualche minoranza ha detto che io sono andato lì con l'intento di farmi ferire: »beh, questi si commentano da soli«. Salvini ha escluso che oggi riproverà a visitare il campo nomadi, perchè è impegnato »a girare l'Emilia Romagna in lungo e in largo«: "Non cerco voti sui rom semplicemente mi secca che il denaro pubblico sia dato a persone che poi rispondono con gli schiaffi", ha detto Salvini riferendosi a un precedente episodio in cui è stata schiaffeggiata una consigliera comunale del Carroccio che aveva tentato di visitare il campo.

"E mi domando - ha aggiunto Salvini - se per caso a essere schiaffeggiata fosse stata una consigliera di sinistra e a essere distrutta fosse stata l'auto di Matteo Renzi, quale reazione ci sarebbe stata? Quale pandemonio, quali interrogazioni parlamentari e quali servizi nelle televisioni di tutto il mondo! E invece se a prendere gli schiaffi è una consigliera leghista e a essere distrutta e l'auto di un leghista, allora per qualcuno quasi ci sta. Questo è preoccupante".

 Nel mancato intervento della Polizia durante la visita di Matteo Salvini al campo nomadi di Bologna, sabato scorso, «ha sbagliato qualcuno in alto» e non gli agenti.  Alla domanda se rinnoverà la richiesta di dimissioni del questore e del ministro Alfano, Salvini ha risposto: «Noi stavamo aspettando la polizia, ma sono stati più veloci quei ragazzi. Tre sono stati identificati e denunciati. Ma erano già stati denunciati in passato. Quindi io non me la prendo con i poliziotti, poveretti, che a volte si prendono calci, pugni e sputi e poi si vedono questi ragazzotti di nuovo in strada».  «Sicuramente - ha spiegato - non me la prendo con i ragazzi delle forze dell'ordine in strada. Qualcuno in alto ha sbagliato, ma è chiaro che se questo qualcuno è il ministro Alfano, che usa le navi della Marina per aiutare gli scafisti a portare in Italia i clandestini, non è che mi posso aspettare molto».

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