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Muro di Berlino, 25 anni fa la caduta: "Una svolta storica, politica e culturale"

Tra gli eventi che hanno caratterizzato la storia d’Europa degli ultimi cinquant’anni, il 65% degli italiani indica la caduta del Muro di Berlino che - nella percezione collettiva – ha segnato una svolta storica, politica e culturale di impatto superiore rispetto all’introduzione dell’Euro, citata dal 61%, ma anche alla fine dell’Unione Sovietica e ai fatti del Sessantotto.

25 anni dopo, secondo l’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, la memoria di quel 9 novembre 1989 resta impressa in 7 italiani su 10, con una significativa differenza generazionale in base alle fasce d’età. Il livello di conoscenza anche storica di quegli anni si abbassa sotto il 40 per cento tra chi oggi ha meno di 35 anni. Con pesanti vuoti sui protagonisti di allora: a partire da Mikhail Gorbaciov, Helmut Kohl, Erich Honecker.
Nei ricordi spontanei del 54% degli intervistati scorrono le immagini televisive del Muro che crolla a pezzi, ma anche i festeggiamenti dei berlinesi ed il riunirsi, dopo oltre 28 anni, dei cittadini dell’Est e dell’Ovest.

Ma quali sono state le conseguenze più evidenti di quel 1989 secondo gli italiani? “Il 63% dei cittadini – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – cita la fine dell’Urss e della guerra fredda, il 58% il tramonto delle grandi ideologie, il 51% la conquista della democrazia e di nuove libertà per i cittadini dell’Europa dell’Est. Meno rilevanti appaiono, 25 anni dopo, gli effetti per il vecchio continente nel suo insieme: appena il 18% ritiene che l’Europa – prosegue Pietro Vento – sia riuscita a conquistare una maggiore centralità politica ed economica nel panorama mondiale”.

Nella percezione degli italiani, rilevata dall’Istituto Demopolis, la successiva riunificazione tedesca ha favorito soprattutto la Germania: è la convinzione espressa oggi dal 43% degli intervistati. Per il 27% ha giovato ai Paesi oltre la vecchia cortina di ferro; per appena un quarto è stata l’intera Europa a beneficiarne.

Significativi, agli occhi dell’opinione pubblica, appaiono anche gli effetti della caduta del Muro sulla politica italiana degli anni successivi: il 53% pensa allo scioglimento del Partito Comunista; 4 cittadini su 10 pongono gli eventi del 1989 alla base della fine della DC e della Prima Repubblica. Il 18% cita perfino la successiva discesa in campo di Silvio Berlusconi.

Che cosa è mancato rispetto alle attese nate in quei giorni? “Un quarto di secolo dopo la fine della guerra fredda – sostiene Pietro Vento – il Vecchio Continente vive una profonda crisi: economica, ma anche di fiducia nelle sue istituzioni. Appare alta la convinzione che l’Unione Europea abbia saputo solo in parte raccogliere i frutti di quelle conquiste. Per il 75% degli italiani è mancata soprattutto la costruzione di un’Europa politicamente davvero unita. Ma anche, per il 66%, una politica economica all’insegna dell’equità sociale, in grado – conclude il direttore dell’Istituto Demopolis – di determinare un maggiore benessere ed una migliore qualità della vita per i cittadini”.

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