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Joey Saputo: da Montelepre al Bologna grazie alle mozzarelle

L’imprenditore ha acquistato il club felsineo insieme a Tacopina. «Non sapevo che il Palermo cercava soci...»

BOLOGNA. Il figlio di un palermitano di Montelepre è diventato comproprietario del Bologna. Papà Emanuele «Lino» Saputo aveva fondato la Saputo Incorporated, una delle maggiori industrie del nord America nel campo dei latticini. Da metà ottobre il figlio Joey, 50 anni, affianca l'avvocato Joe Tacopina nella società rossoblù, capolista della serie B.

Joey, ci racconta la storia della sua famiglia?
«Papà - spiega al telefono da Montreal - era emigrato nel 1952, nel Québec, proprio da Montelepre. Con lui c'erano nonno Giuseppe, poi scomparso, e zio Francesco, 81 anni, il più anziano di 8 fratelli, adesso tutti nella capitale canadese».

A Montreal ci sono anche suo fratello Lino, 48 anni, e la sorella Nadia, 43.
«E 4 figli: Luca, 17 anni, Simone 15, Joey 12 e Jessi, 7».

Lei simpatizza per il Palermo?
«Non posso dire di essere tifoso di una squadra in particolare. Seguo i club con cui sono in affari come presidente del Montreal Impact, dunque la Fiorentina e il Milan».

Possono esserci imprenditori canadesi o americani interessati al Palermo?
«Prima di tutto la gente che conosco io, nel calcio, ha quote in altri sport, in particolare football americano e baseball. Non conosco nessuno interessato a una squadra di soccer».

Perchè si è preso il Bologna e non i rosanero?
«Neanche sapevo che il presidente cercasse soci, mi hanno avvertito quando ero già in parola con la società emiliana. Neppure direttamente, l'ha fatto papà, che ha ricevuto una chiamata dalla Sicilia. A oggi non so realmente chi fosse, non c'è stato niente di formale».

Quali altre società le sono state offerte?
«Il Brescia, il Livorno e il Parma».

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