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Visti flessibili, l’Australia offre lavoro agli stranieri

La professione più richiesta è il cuoco. Ma si cercano anche infermieri, meccanici, falegnami, insegnanti e veterinari

SIDNEY. Mercato del lavoro in crisi e l'Australia apre le porte ai lavoratori stranieri. Per farlo, il governo ha deciso di semplificare la procedura per l'emissione dei visti temporanei per lavoratori specializzati, rendendoli flessibili.

Una grande opportunità per chi ha perso il lavoro e si trovi costretto a lasciare l'Italia in cerca di occupazione. La misura è inserita nel programma SkillSelect, riservato a chi ha già maturato qualche anno di esperienza lavorativa. I limiti di età sono molto elastici, in alcuni casi si arriva fino ai 50 anni. Infermieri, meccanici, falegnami, pittori, pediatri, dentisti, insegnanti, veterinari, ingegneri, muratori, architetti e commercialisti: sono soltanto alcune delle professionalità richieste. La paga? La stessa che percepiscono i lavoratori locali hanno chiesto i sindacati al governo per evitare che si inneschino meccanismi di discriminazione e spirali competitive. Salari che, escludendo benefit, valgono i media, il doppio, in alcuni casi anche il triplo rispetto a quelli italiani.
Chi vuole candidarsi dovrà compilare on-line un modulo, una EOI (Expression of interest), ovvero un'espressione di interesse a trasferirsi nel paese per motivi di lavoro. L'ufficio immigrazione raccoglierà le candidature ed elaborerà una graduatoria invitando i profili migliori a presentare una formale domanda di visto.

Fra le professioni più gettonate per gli stranieri che decidono di lavorare in Australia, come emerge dal rapporto «Da temporanea a permanente. L'immigrazione giovanile italiana in Australia» presentato all'Istituto italiano di cultura di Sydney dal gruppo di studio "Australia solo andata", ci sono quelle legate all'accoglienza. Il cuoco è la professione più richiesta. Ma è tutto il mondo della ristorazione che trova ampie sponsorizzazioni, con 6.690 visti concessi, il 12,9 per cento del totale.
Secondo il rapporto, l'Australia supera da due anni il livello dell'immigrazione di massa degli anni 1950, con una presenza che si sta trasformando da temporanea a permanente. Al 30 giugno scorso, gli italiani presenti in Australia con visto di residenza temporaneo erano 20.920, con un incremento del 62 per cento negli ultimi due anni e del 19 per cento rispetto al 30 giugno dell'anno scorso.

Sempre secondo il rapporto, con 16.045 visti vacanza-lavoro concessi agli italiani - tra i 18 e 30 anni - il biennio 2013-14 conferma un trend di crescita che ha visto arrivare in Australia, negli ultimi nove anni, più di 67.000 giovani. E l'Italia è al sesto posto per numero totale di visti di vacanza-lavoro, portando la presenza dei suoi giovani al 7 per cento del totale di giovani stranieri, preceduti solo dai pari età britannici (45.208), taiwanesi (29.366), coreani (26.893), tedeschi (26.819) e francesi (25.734).
La crescita del fenomeno italiano è sostenuta soprattutto dalla proporzione di chi decide di prolungare la permanenza in Australia usufruendo del secondo visto vacanza-lavoro: sono il 22,2 per cento gli italiani che rinnovano il visto vacanza-lavoro per altri 12 mesi, rispetto al 12,3 per cento dei francesi e al solo 6,5 per cento dei tedeschi. Con 4.508 visti-studente concessi agli italiani e un aumento del 36 per cento rispetto all'anno precedente, il 2013-14 conferma un trend di crescita che ha visto arrivare, negli ultimi sette anni, 16.700 italiani con lo status di studente. Nel 2013-14 si sono aggiunti altri 1.608 cittadini italiani con un visto di lavoro qualificato.

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