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Nozze gay, il Tar: resta l’annullamento delle trascrizioni. Il Campidoglio non ci sta

ROMA. Il Tar del Lazio, almeno per il momento, dice 'no' alla sospensione dell'atto con il quale il prefetto di Roma ha disposto l'annullamento delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero. La richiesta delle coppie era cautelare, ovvero avanzata prima della notifica dei loro ricorsi.

Con due decreti monocratici, il presidente della I sezione ter del tribunale amministrativo, ha respinto le richieste di due coppie gay che si erano rivolte ai giudici chiedendo una decisione provvisoria e urgente sull'annullamento delle trascrizioni, nonostante ancora i loro ricorsi siano in attesa della formale notifica.

IL CAMPIDOGLOO. Il ricorso al Tar contro l'annullamento delle trascrizioni di matrimoni gay celebrati all'estero è stato presentato con la tesi giuridica che  "il decreto del Prefetto  sia stato assunto in carenza assoluta di potere e risulta comunque viziato da incompetenza, nonché da eccesso di potere sotto varie figure sintomatiche". Lo si legge in una nota del Campidoglio che definisce l'atto "palesemente nullo, illegittimo, ed errato". "La normativa vigente - viene spiegato ancora nella nota - non attribuisce affatto in capo al Prefetto stesso alcun potere di intervenire sugli atti di stato civile né, per derivazione, di ordinare l'annullamento delle trascrizioni. Nel caso specifico, infatti, né allo stesso Sindaco è dato intervenire, ma solo - ciò è detto esplicitamente dalla normativa - al Tribunale". Il Campidoglio ha chiesto infine la immediata sospensione degli effetti del provvedimento prefettizio, sino alla decisione sul merito del ricorso. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio stesso.

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