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In carcere per una partita di volley: iraniana inizia lo sciopero della fame

Ghoncheh Ghavami, 25 anni britannico-iraniana, è stata condannata ad un anno di prigione in Iran perché voleva assistere a una gara di volley maschile

ROMA. Ha iniziato un nuovo sciopero della fame Ghoncheh Ghavami, la giovane britannico-iraniana condannata ad un anno di prigione in Iran per aver cercato di assistere ad una partita di pallavolo a Teheran. Lo ha fatto sapere la madre alla Bbc.

La protesta, riferisce il sito dell'emittente, è indirizzata contro il «limbo» in cui è finito il caso di Ghoncheh: c'è stata la condanna ma la magistratura non ha confermato la sentenza per «propaganda» anti-regime: la Corte centrale rivoluzionaria ha rinviato il caso all'ufficio del procuratore, ha riferito la Bbc in persiano.

La giovane, 25 anni, aveva già condotto uno sciopero della fame il mese scorso per protestare contro la lunga detenzione cautelare in isolamento nel famigerato carcere di Evin a Teheran. G

honcheh era stata arrestata in giugno qualche giorno dopo aver cercato, assieme ad altre ragazze, di assistere a una partita di World League fra Iran e Italia. La repubblica islamica da due anni ha esteso alla pallavolo una proibizione da tempo imposta al calcio impedendo alle donne di assistere alle partite assieme agli uomini: la motivazione ufficiale del divieto è che si vuole evitare di esporre le donne sugli spalti alle oscenità verbali cui in genere si abbandonano i tifosi.

Londra si è detta preoccupata per la condanna inflitta in Iran che non riconosce la doppia cittadinanza in possesso della giovane.

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